Nanni Moretti presenta “Mia Madre” al pubblico inglese: «Per farlo ho riletto i miei vecchi diari»

Nanni Moretti si racconta al Guardian: alla vigilia dell’uscita di Mia Madre nelle sale del Regno Unito, il regista parla del suo film a Andrew Pulver, partendo proprio dalla domanda più importante: Mia Madre è un film autobiografico? Già all’epoca dell’uscita italiana Moretti aveva confermato di aver messo nel proprio lavoro «molto del suo vissuto» ed è proprio di sua madre che il regista sceglie di parlare al giornalista britannico, che scrive:

C’è qualcosa di personale in Mia Madre con quel “Mia” che innalza il proprio vessillo autobiografico. Sua madre, Agata, un’insegnante di lettere classiche, è morta nel 2010 mentre Moretti stava ultimando Habemus Papam. Nonostante non siano “mai entrati in questioni personali”, il film ispira la sensazione che lui stia cercando di risolvere qualcosa, là dove non ci è riuscito nella vita reale. “Avevamo un rapporto molto forte – dice – Ma non ero il tipo di figlio che dice tutto ai suoi genitori. Forse, non c’erano abbastanza parole”.

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Nanni Moretti con John Turturro e Margherita Buy, protagonisti di Mia Madre – Foto: Chen Xiaowei/Xinhua/ZUMA Wire – ANSA

«HO TIRATO FUORI I MIEI VECCHI DIARI» –

E questo senso di “autobiografico” si riflette su molti piccoli aspetti del film. Scrive ancora Pulver:

Per favorire la verosimiglianza, Moretti ha portato alcuni dettagli direttamente sul set del film: la macchina che guida Margherita (Buy, che interpreta la protagonista, una regista di successo alle prese con le riprese di un film sull’occupazione di una fabbrica da parte degli operai, NdR) è in realtà l’auto di Moretti, la libreria nell’appartamento, la camicia da notte della madre del regista prestata a Giulia Lazzarini, che interpreta la mamma di Margherita. “Non c’è niente di morboso – dice Moretti – Semplicemente mi rassicurava avere nel film elementi della mia realtà. E lo stesso vale per la sceneggiatura: “Ho fatto qualcosa che avevo sempre rimandato, perché avevo paura di affrontarlo: ho tirato fuori i miei diari e ho riletto quello che avevo scritto durante la malattia di mia madre. È stato doloroso. Ma sapevo che avrei trovato delle frasi che mi sarebbero state utili. Ed è andata a finire così.

 

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«IO COME MARGHERITA» –

Ada come la tipica madre italiana?

Quando suggerisco che un uomo di mezza età che parla della propria mamma e la cosa più stereotipata che si possa immaginare a proposito dell’Italia lui sembra sorpreso: “Davvero? – dice – Non sono un esperto di relazione madre/figlio nei vari paesi, quindo non posso giudicare. Ma Mia Madre è più un film che venera il legame tra genitori e figli. È uno studio sull’incertezza. Il vero aspetto biografico di questo film è il sentimento provato da Margherita, che non si sente mai all’altezza di ciò che fa. È come se le mancasse qualcosa. È sempre scontenta, mai a suo agio. Questo è qualcosa che mi appartiene.

(Photocredit copertina: EPA/FRANCK ROBICHON – ANSA)

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