Un Natale stupefacente, il cinepanettone fa la rivoluzione

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Esce il 18 dicembre, in 650 copie circa, il lungometraggio natalizio targato Filmauro, una saga lunga 32 anni. Ma la verità è che i De Laurentiis e il regista De Biasi rottamano definitivamente il modello “Vacanze di Natale”, per regalare una commedia molto gradevole. Una sorpresa "stupefacente"

Era ora. Dopo anni in cui il cinepanettone era una guerra di religione – metà Italia si sganasciava prima e dopo il 25 dicembre con le amenità grossier di De Sica e Boldi (e poi Ghini), l’altra metà lo stroncava spesso senza neanche andare in sala -, arriva un modello nuovo di film natalizio e colpisce che tra i tre competitor sia proprio il prodotto di Aurelio e Luigi De Laurentiis a portare le maggiori novità.



ROTTAMATO IL CINEPANETTONE – Se Neri Parenti in Ma che segno 6? usa con fiacca perizia i soliti strumenti della gag fisica e di un soggetto unico (l’Oroscopo) declinato in vari modi, se i creatori di Boris (la serie tv e il film) con Ogni maledetto Natale, dovevano incenerire le convenzioni e invece ci son caduti dentro (scopiazzando Genovesi e abusando di numeri comici non di rado grossolani), i De Laurentiis decidono di “rottamare” il cinepanettone per un film più inclusivo, universale, chiaramente ispirato alla commedia americana. Ne esce un family movie, che può piacere a diverse classi (anche sociali) di spettatori e a più generazioni, diretto con stile e cura, recitato bene, scritto con ritmi e toni giusti. Una rivoluzione rispetto al passato, in cui sceneggiatura e regia, nonostante spesso vi fossero ottimi professionisti a ricoprire certi ruoli, erano solo uno scomodo optional.



UN CAMBIAMENTO LUNGO TRE ANNI – Va detto che questo cambiamento nasce da lontano, da Colpi di fulmine e Colpi di fortuna dove, non a caso, Volfango De Biasi era tra gli autori dello script e Lillo & Greg spadroneggiavano nei loro episodi, vero traino di film altrimenti anacronistici e sorpassati. Chiusi i contratti d’un tempo, ecco arrivare il ricambio generazionale: Pasquale Petrolo (Lillo) e Claudio Gregori (Greg) protagonisti assoluti – non sono più giovanissimi, è vero, ma con il loro passato tra Latte e i suoi derivati e teatro comico, rappresentano una novità anche di contenuto, più pensato e surreale -, De Biasi promosso dietro la macchina da presa dopo i cinque anni di punizione post Iago, opera tanto ambiziosa quanto poco riuscita. E il regista capisce che deve fregarsene dei salotti radical chic del nostro cinema e seguire quella sua sensibilità pop che gli aveva fatto segnare un ottimo successo al botteghino con Come tu mi vuoi. Di suo ci mette una delicatezza di racconto visivo sconosciuta a queste latitudini, una verve comica non banale (pur su un plot visto e rivisto), la volontà di far ridere senza scadere nella volgarità. E ci riesce: possono ridere tutti con Un Natale stupefacente. E lo fanno.

UN NATALE STUPEFACENTE: CHE AMBRA! – Merito, tra le altre cose, di un casting centrato: il trailer, piuttosto scadente e squilibrato (forse per la volontà di rassicurare lo zoccolo duro del pubblico del cinepanettone), non rende onore al mattatore Lillo e all’istrionico Greg e si dimentica la controcoppia De Filippis-Montanari, duetto delizioso, artisticamente e non solo. Ambra Angiolini – preparate il defibrillatore, è così sexy che ne avrete sicuramente bisogno – e Paola Minaccioni si infilano nelle vesti di “eroine” femminili finalmente non bidimensionali, i comprimari sanno essere fondamentali, il piccolo figlio d’arte Niccolò Calvagna, dall’alto dei suoi 8 anni centro narrativo del film, mostra un talento che già gli è valso scritture con Luchetti e i Taviani. Meritatissime.



Il resto ce lo mette la leggerezza raffinata di De Biasi, divertente e non volgare neanche di fronte a una macchia di Rorschach decisamente esplicita, tempi comici rispettati al centesimo di secondo, un linguaggio più fresco e attuale rispetto al passato. Insomma, sembra essere nato un nuovo modo di fare cinema per quella gallina dalle uova d’oro che è il Natale, se si sa come allevarla. Ed è sempre la premiata ditta Filmauro a intuire la direzione del vento.

UNA SETTIMANA THRILLER PER AURELIO DE LAURENTIIS – Volendo scommettere, giureremmo sulla vittoria finale di Un Natale stupefacente al box office, in un ritorno a livelli record d’incasso per Aurelio De Laurentiis e compagni. Certo, tutto sta nel “riconquistare” il vecchio pubblico e superare i pregiudizi del nuovo. E qui sarà solo il passaparola a deciderne il destino. Solo il pubblico potrà portare, insomma, a un risultato “stupefacente”. Che peraltro il presidente del Napoli spera di poter fare anche a Doha, vincendo la Supercoppa Italiana con i suoi azzurri, e non solo nei cinema italiani. Sarà una settimana thriller per lui, altro che commedia.