Nel 2013 sono state uccise 179 donne

Nel 2013 si è registrata una crescita degli omicidi femminili. L’anno scorso sono state uccise 179 donne, con un incremento del 14% rispetto al 2012, quando le vittime erano state 177. I dati sono stati raccolti nel Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, realizzato dall’istituto Eures sulle donne uccise nel nostro Paese.

OMICIDI FEMMINILI IN ITALIA – Il Rapporto Eures sul femminicidio in Italia ha rilevato un incremento degli omicidi femminili nel nostro Paese. Nel 2013 le donne uccise sono state infatti 179, contro le 157 ammazzate nel 2012. Un aumento del 14% rilevato dall’istituto Eures, che ha elencato le statistiche sugli omicidi volontari in cui le vittime sono le donne. Nella ricerca realizzata dall’Eures sono computati i casi di femminicidio, ovvero delitti che hanno come causa il ruolo femminile della vittima, ovvero uccisa in quanto moglie, ex compagna oppure amica, così come anche le donne ammazzate dalla criminalità. Tra le 179 donne morte in modo violento nel 2013 ci sono anche 28 persone uccise durante una rapina, dei quali sono vittima sopratutto donne anziane. 122 omicidi femminili si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo. Una donna su tre è stata ammazzata a «mani nude», in seguito a percosse, strangolamento o soffocamento. Secondo Eures questa modalità di esecuzione esprime il più alto grado di violenza e rancore. Le vittime di questo tipologia di omicidi sono state 51, pari al 28,5% dei casi; le percosse hanno riguardato il 5,6% dei casi, lo strangolamento il 10,6% e il soffocamento per il 12,3%. Gli omicidi femminili per armi da fuoco e da taglio sono stati rispettivamente 49 e 45, con percentuali di poco inferiore a quelli avvenuti a «mani nude».

DONNE E OMICIDI FEMMINILI – Nel 2013 sono state 81 le donne uccise dal coniuge, dal fidanzato oppure dall’ex compagno. La maggior parte di questi omicidi femminili sono stati effettuati dal marito o dal convivente, 55, mentre le vittime degli ex sono state 26. La motivazione più frequente degli omicidi femminili è legata al possesso oppure alla gelosia. Circa un terzo dei casi compilati da Eurers ha questa causa. Il rapporto Eures rileva come rispetto al passato siano aumentati gli omicidi femminili nel Sud, con una crescita del 27% sull’anno precedente che ha portato il totale delle vittime a 75. Sono raddoppiate anche le donne uccise nel Centro Italia, da 22 a 33, e in coerenza con questi dati le due Regioni dove è stata registrato il più alto numero di omicidi femminili sono Lazio e Campania, con 22 vittime. Seguono la Lombardia, la Regione più popolosa d’Italia, con 19 donne uccise, e la Puglia. La provincia dove ci sono stati più omicidi femminili è Roma, con 11 vittime nel 2013, seguita da Torino e Bari, rispettivamente con 9 e 8 donne uccise. Al Nord gli omicidi femminili avvengono all’interno delle relazioni familiari, mentre al Sud sono maggiori quelli causati dalla criminalità. L’analisi di Eures si basa su una banca data degli omicidi dolosi, che raccoglie tutti i casi di assassinii verificatisi in Italia dal 1990 fino a oggi. La Banca Dati EURES è costruita attraverso la consultazione di diverse fonti (rassegna stampa dei principali quotidiani nazionali e locali, Criminalpol, Carabinieri, Prefetture e Procure della Repubblica) e dal 2005 si avvale dell’Archivio DEA della Agenzia giornalistica ANSA.

Photo credit:  LaPresse

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