Hitler? Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu non voleva “sterminare” gli ebrei, ma soltanto “espellerli“. Ma sarebbe stato convinto, a suo dire, dal Muftì di Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini. Dichiarazioni shock, negazioniste, rimbalzate tra i quotidiani di tutto il mondo e già bollate dall’Olp come “moralmente indifendibili ed infiammatorie“. Anche da Berlino è arrivata la replica: «Conosciamo bene i fatti, non c’è nessun motivo per cambiare la storia», ha spiegato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert. «Conosciamo bene l’origine dei fatti, ed è giusto che la responsabilità sia sulle spalle dei tedeschi».
«Il Muftì andò (dal Führer, ndr) e gli disse “se li espelli, verranno in Palestina”. “Cosa dovrei fare?” chiese lui, e il Muftì rispose “Bruciali”», aveva affermato il premier israeliano Netanyahu al Congresso sionista. Scaricando così la colpa dell’Olocausto sul capo religioso islamico (tra i principali leader nazionalisti arabi radicali degli anni trenta, che sostenne la nascita di uno Stato islamico in quei territori, chiedendo l’aiuto della Germania nazista di Hitler), sul mondo arabo e sui palestinesi.Le dichiarazioni di Netanyahu sono state però subito smentite dagli esperti della Shoah che hanno parlato di “totale inaccuratezza storica“.
Attacchi sono arrivati anche dall’opposizione, con il leader Isaac Herzog che ha bollato le sue frasi come «una pericolosa distorsione»:
«Chiedo a Netanyahu di correggerla immediatamente perché minimizza la Shoah… E la responsabilità di Hitler nel terribile disastro del nostro popolo. Il figlio di uno storico dovrebbe essere preciso riguardo alla storia». Per poi aggiungere: «Il Gran Mufti diede l’ordine di uccidere mio nonno, il rabbino Herzog, e supportava attivamente Hitler. Ma c’era un solo Hitler, quello che ha scritto il malato “Mein Kampf”. E che nel 1939, quasi tre anni prima dell’incontro con al-Husseini, parlò al Reichstag presentando la Soluzione Finale».
E non manca chi, tra le forze d’opposizione, ha sottolineato come Netanyahu si fosse messo «al servizio dei negazionisti».«L’affermazione di Netanyahu è totalmente senza basi», ha chiarito all’agenzia Ansa il direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zuroff: «Che il Muftì spingesse sui nazisti e volesse l’invasione della Palestina è fuori discussione, ma Hitler non doveva essere convinto da nessuno».
Non è la prima volta che Netanyahu sostiene questa tesi: lo aveva già fatto, come ricorda Haaretz, in un discorso tenuto alla Knesset nel 2012, quando definì Husseini “uno dei principali architetti” della Shoah.