Nigeriano picchiato da 30 italiani la notte di Natale nel rione Libertà di Bari e finito in prognosi riservata. Non è chiaro se l’aggressione sia scaturita da un banale litigio o si sia trattato di una vera e propria spedizione punitiva. I testimoni hanno riferito che un gruppo di persone, almeno una trentina e probabilmente italiani originari del rione Libertà, hanno selvaggiamente colpito il giovane con calci e pugni davanti alla casa in cui il nigeriano vive da quattro anni insieme a moglie figlio, all’angolo tra via Nicolai e via Manzoni.
Dopo averlo mal ridotto, lo avrebbero lasciato privo di sensi davanti al portone del palazzo, dove sono intervenuti a soccorrerlo alcuni passanti. Tra loro un amico del nigeriano picchiato da 30 italiani, un italiano ex guardia giurata, e una donna che durante l’aggressione si trovava in auto. Trasportato in codice rosso al Policlino, l’uomo è ricoverato in osservazione. Ha riportato traumi alla testa e al torace e la sua prognosi è ancora riservata, anche se non è in pericolo di vita.
Sull’episodio del nigeriano picchiato da 30 italiani sta indagando la Squadra mobile della Polizia. Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno gli agenti avrebbero escluso il movente razziale e avrebbero svolto un primo interrogatorio dell’uomo dal letto di ospedale, per identificare i responsabili dell’aggressione. A quanto risulta al quotidiano più che di una spedizione punitiva, si è trattato di una lite, degenerata in rissa: un uomo avrebbe bussato alla porta del nigeriano la notte di Natale e i due avrebbero finito per litigare animatamente per strada. Lì sarebbero intervenuti altri giovani del rione Libertà in difesa dell’amico, colpendo con calci e pugni il nigeriano, lasciato a terra sanguinante e privo di sensi.
Foto copertina: immagine d’archivio LUCA TURI / ANSA / LI