«Non darla a un russo»: la protesta delle donne ucraine per la Crimea
25/03/2014 di Valentina Spotti
«Ni dai Ruskamu». «Non darla a un russo». È la protesta messa in atto dalle donne ucraine nei confronti della Russia per l’annessione della Crimea: una sorta di «embargo sessuale», che potrebbe rivelarsi una una sanzione del tutto inedita e non politica da Kiev nei confronti di Mosca.
«INNAMORATEVI, MA NON DEI RUSSI» – «Ni dai Ruskamu» è lo slogan della campagna di boicottaggio che è è già stato stampato su una serie di magliette con un logo decisamente esplicito: due mani che, unendosi a conca, evocano la forma dell’organo sessuale femminile. In un angolo del logo, il primo verso di «Katerina» di Taras Shevchenko, poeta ucraino perseguitato dal regime zarista che nell’Ottocento scriveva: «Innamoratevi, fanciulle dalle sopracciglia nere, ma non dei russi».
Guarda le foto:
LEGGI ANCHE: Crimea: il mondo contro la Russia
GLI SCIOPERI DEL SESSO PIÙ FAMOSI DELLA STORIA – La maglietta – e il boicottaggio sessuale contro i russi in generale – sta già destando un certo scalpore sul web, tanto che il gruppo Facebook che ha creato la campagna si offre di spedire la maglietta a chiunque voglia acquistarla e, nel frattempo, cita i precedenti «scioperi del sesso» più famosi della storia, partendo proprio da Lisistrata di Aristofane. L’intento della pagina Facebook parla chiaro: «È necessario combattere il nemico in ogni moto».
(Photocredit: Facebook/Не дай русскому)