Obiettivo tracciabilità: ecco il piano anti-evasione del governo

18/06/2014 di Redazione

Dagli scontrini telematici obbligatori (almeno per la grande distribuzione) e trasferiti online in tempo reale alla locale Agenzia delle entrate, alla fatturazione elettronica, passando per l’introduzione di carte di pagamento per saldare i conti delle prestazioni professionali. Queste le principali misure che saranno contenute nel piano anti-evasione del governo Renzi. L’obiettivo è quello di aumentare la tracciabilità.

Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri
Renzi con il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – Photocredit: Lapresse

Dopo l’approvazione delle delega fiscale, come spiega Repubblica è in arrivo il decreto di attuazione. A fine mese sarà presentato un documento di indirizzo con le linee di intervento che saranno contenute nel corposo articolo 9 della delega fiscale. Interventi che saranno affiancati al potenziamento delle banche dati e delle possibilità di incrocio.

Già dal prossimo 30 giugno scatterà poi l’obbligo per commercianti e liberi professionisti di dotarsi di Pos per permettere il pagamento con bancomat, carta di credito, debito e prepagate ai proprio clienti. Peccato che il decreto che ha istituito l’obbligo non preveda alcune sanzione per chi non rispetterà la “prescrizione”. In pratica, rischiando di rendere inefficace l’iniziativa. Lo stesso sottosegretario all’economia Enrico Zanetti ha ammesso i limiti: «La norma non prevede una sanzione, ma avvia un percorso riconoscendo il diritto al consumatore. Non si può scaricare interamente il costo di questo diritto sulle piccolo imprese». In pratica, per non scontentare nessuno, di fatto il servizio rischia di essere negato ai consumatori.

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Nel tentativo di spingere i consumatori a chiedere lo scontrino fiscale, il governo sta anche studiando di introdurre una sorta di lotteria periodica per coloro che lo conservano. Con questi interventi l’esecutivo intende aggredire l’evasione dell’Iva, dell’Irap e dell’Irpef. Anche perché la stessa Corte dei Conti aveva denunciato nel suo ultimo rapporto come il vuoto di gettito creato dall’evasione di Iva e Irap sarebbe ammontato «nel solo 2011 a oltre 50 miliardi di euro». Per combattere il mancato pagamento dell’imposta sul valore aggiunto si punterà sopratutto sulla fatturazione elettronica: ogni documento fiscale che sarà emesso tra produttori, grossisti e commercianti al dettaglio dovrà essere trasmesso online all’Agenzia.

MODELLO 730 INVIATO A CASA PER 18 MILIONI DI ITALIANI – L’esecutivo intende modificare in modo radicale anche il rapporto dei contribuenti con il Fisco: a partire dalla primavera del 2015 l’intenzione è quella di far arrivare nelle case di 18 milioni di italiani il “modello 730” precompilato per la dichiarazione dei redditi, con tanto di conteggi. Una misura che interesserà inizialmente lavoratori dipendenti (o assimilati) e pensionati. Le cifre del modello saranno già oggetto di controllo da parte dell’Agenzia: servirà soltanto decidere se accettare o integrare lo stesso documento con spese detraibili sconosciute al Fisco (in quanto variabili, come quelle mediche). Il calendario ipotizzato prevede entro il 15 aprile del prossimo anno l’invio via e-mail di un avviso che avverte il contribuente di come la dichiarazione sia pronta sul proprio “box fiscale”, al quale si potrà accedere attraverso un codice segreto. Entro il 7 luglio il contribuente potrà decidere se dare l’ok al 730 precompilato o integrarlo. La misura, nelle intenzioni del governo, servirà anche a evitare sanzioni ed errori. Nel giro di due o tre anni, se i tempi dell’operazione  saranno rispettati, il modello 730 precompilato verrà poi esteso anche alle partita Iva.

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