Olivetti, l’accusa dei malati: «I manager sapevano dell’amianto»
29/09/2014 di Redazione
Pierangelo Bovio Ferassa è un veterano dell’Olivetti, la cui storia viene riportata da Il Giornale. Dal 1963 ha montato macchine da scrivere nello stabilimento di Scamagno: «Mio marito dell’amianto non sapeva niente. Ma mi parlava di quella polverina bianca che c’era dappertutto…», racconta la moglie dell’uomo. La polverina bianca era il talco dell’amianto che lo avvelenò. Ferassa è andato in prepensionamento nel 1991 e il tumore si sviluppò con calma. I primi dolori comparvero nel 2010, quais vent’anni dopo.
«IO PENSO CHE SAPESSERO» – Ferassa ora è il capo B dell’atto d’accusa della Procura d iIvrea contro gli uomini che hanno amministrato l’Olivetti, tra i quali vi sono Corrado Passera, Roberto Colaninno, e Carlo De Benedetti, che per diciott’anni, dal 1978 al 1996 ha giudato l’azienda di Ivrea. I manager sono accusati di omicidio colposo aggravato, visto che ben 14 colleghi del signor Ferassa sono stati stroncati dal mesoteliome negli anni scorsi. Mentre per le persone in vita ma malate come Pierangelo, De Benedetti e compagnia sono accusati di lesioni personali gravissime. La moglie di Ferassa è convinta che gli imputati fossero a conoscenza dei rischi legati all’amianto «Io invece penso che sapessero. Magari non da subito, non dall’inizio. Ma da un certo punto in avanti se la sono passata, e le persone che dovevano sapere dell’amianto hanno saputo. Ma sa: i guanti costano, le mascherine costano… ».
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I PRIMI SINTOMI – La donna racconta quando Pierangelo ha iniziato ad avvertire i primi dolori: «Il primo esame che ci fecero in ospedale era negativo, e tirammo un sospiro di sollievo. Ma i dolori continuavano. Facemmo esami più approfonditi, e arrivò la notizia: mesotelioma della pleura». A intuire il nesso tra la malattia di Ferassa e gli anni di lavoro alla Olivetti furono i medici, che avevano già visto operai della olivetti nelle stesse condizioni.
(Photocredit: Fabio Cimaglia/LaPresse &