Ora legale 2016: le 10 cose peggiori (che ti possono capitare ogni anno)
25/03/2016 di Redazione
Ora legale 2016
Ormai ci siamo. Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2016 torna l’ora legale. Le lancette si sposteranno avanti in un’ora, guadagnando un’ora di luce, favorendo il risparmio energetico eccetera eccetera. Per noi ora legale vuol dire solo due cose: un’ora di sonno in meno e non ricordarsi mai come si fa a cambiare l’ora dell’orologio del microonde.
ORA LEGALE 2016: COSE CHE TI SUCCEDONO OGNI ANNO
1. Parlare con la gente a proposito di un argomento qualsiasi e, da metà marzo in poi, puntuale come le zanzare a primavera, arriva la frase: «Quand’è che cambia l’ora?» (Quando arriva l’ora legale is the new Cosa fai a capodanno)
2. Dopo la domanda al punto 1 cominciare con il solito «Ma questa è ora solare o ora legale? Si dorme un’ora in più o un’ora in meno?».
3. Rendersi conto che sì, a marzo c’è l’ora legale. E che sì, si dorme un’ora in meno.
4. Svegliarsi la mattina del 27 marzo e rendersi improvvisamente conto che lunedì sarà durissima e che non ce la potrai mai fare.
5. Svegliarsi la mattina del 27 marzo e non ricordarsi mai se la sveglia che hai sul comodino si aggiorna da sola oppure no. Ovviamente si aggiorna automaticamente, ma tu non lo sai, e sposti tutto in avanti di un’ora. Ritrovarsi inconsapevolmente sul fuso di Mosca.
6. Spostare in avanti l’orologio da polso e non riuscire a rimettere la lancetta dei minuti al punto preciso. Questa è dedicata a tutti i pendolari del mondo, che sanno bene che differenza possano fare trenta secondi.
7. Dover cambiare l’ora sul cruscotto della macchina. Non serve aggiungere altro.
8. Cominciare a provare un senso di disagio comico intorno alle 11.30 di mattina, senza riuscire a capire bene di cosa si tratti. Ci sarà pure l’ora legale, ma il vostro stomaco non lo sa. Niente, gente, è fame.
9. Guardare con struggimento fuori dalla finestra dell’ufficio alle quattro e mezza del pomeriggio e pensare che potreste essere al mare.
10. Windows che ti annuncia tutto contento di aver cambiato l’ora da solo. Pensare: “Ti devo pure dire bravo?”
(Photocredit copertina: Getty Images)