Continua a far discutere l’ordinanza anti-prostituzione emessa pochi giorni fa dal sindaco di Firenze Dario Nardella. Lo scopo è contrastare lo sfruttamento della prostituzione, ma le misure vanno a colpire i clienti, che rischiano l’arresto fino a 3 mesi o una multa fino a 206 euro. Nessuna sanzione è prevista invece per chi offre la prestazione, come è giusto che sia, dal momento che la prostituzione in Italia non costituisce reato. Se lo scopo è dissuadere i clienti, è chiaro che l’ordinanza andrà indirettamente a colpire anche le lucciole e, in ultima istanza – almeno è quanto si augura il primo cittadino – anche chi le sfrutta.
Nardella, infatti, di fronte alle critiche, ha rivendicato la sua misura come “di sinistra”. «La guerra – ha spiegato il sindaco a Repubblica – non è né contro le prostitute né contro i clienti, ma contro chi sfrutta la prostituzione a tutela delle donne e della loro dignità. Se qualche multa servirà a salvare la libertà, la vita e la dignità, anche di una sola donna, sarà già un successo. C’è troppo silenzio nel nostro Paese su questo dramma che riempie di miseria umana le periferie delle nostre città».
Una spiegazione che non è piaciuta a Vittorio Sgarbi, che oggi sul Quotidiano Nazionale ha incalzato:
Arrestare chi va con le prostitute è “un atto di sinistra”, secondo il sindaco di Firenze, Nardella, che è entrato in un vicolo cieco. Infatti, si potrebbe dire, in una visione libertaria, pannelliana, che si tratta invece di un atto squadrista, come era bastonare gli omosessuali e dar loro l’olio di ricino, al tempo del Fascismo. Perché infatti non darlo anche ai clienti delle prostitute per riportarli sulla buona strada, che non è quella dove le prostitute battono, e dove hanno il posto di lavoro? Disperdendo i clienti, dovrei immaginare una cassa integrazione per le prostitute spontanee, di cui risulta l’esistenza anche al dc Carlo Casini. La contraddizione è evidente. Con l’obiettivo di punire gli sfruttatori, la scelta di punire gli sfruttati appare sorprendente.
Foto copertina: ANSA