All’orsa KJ2 non sarà restituita la vita, ma almeno potrà avere giustizia. La procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per «uccisione di animali senza necessità», dopo che l’animale era stato abbattuto in seguito all’ordinanza del presidente della provincia autonoma Ugo Rossi. La causa dell’ordinanza è stata l’aggressione da parte dell’orsa di un 70enne nella zona dei laghi di Lamar, a Terlago in Trentino, lo scorso 22 luglio, preceduta da un episodio analogo nel 2015.
L’inchiesta è stata aperta in virtù della relazione presentata dal Corpo Forestale, esecutore materiale dell’ordinanza, sulle cause che hanno portato all’abbattimento dell’orsa. La relazione evidenzia anche l’impossibilità di contenere l’animale all’interno di una gabbia, per le difficoltà di eseguire la sua cattura: gli agenti, infatti, avrebbero avuto problemi ad avvicinare l’orsa KJ2 per sedarla.
La palla passa al procuratore di Trento Marco Gallina che esaminerà tutti gli atti in questione. In più si attendono nel breve periodo gli esposti delle associazioni ambientaliste che intendono dare battaglia sulla vicenda. Del resto, la gestione del caso KJ2 non è sembrata impeccabile, anche a livello mediatico: il presidente Ugo Rossi aveva dichiarato «non siamo qui a gioire per l’abbattimento, ma meglio commentare questo tipo di soluzione che qualcosa di ben più grave».
Dopo queste dichiarazioni, l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) aveva chiesto le dimissioni del presidente della provincia autonoma di Trento e del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il reato ipotizzato dalla procura di Trento è previsto dall’articolo 544 bis del codice penale.