Ottoemezzo con Andrea Scanzi e Fabrizio Barca

OTTOEMEZZO, IL RUOLO DEL PARTITO PALESTRA – Paolo Pagliaro nel suo punto parla del Partito Democratico voluto da Fabrizio Barca che nel corso della sfida interna al Pd non ha voluto prendere posizione rimanendo organico. E parlando della possibilità di mettere il nome Renzi nel simbolo, Barca auspica che questo non accada. Andrea Scanzi spiega che il Pd sta diventando sempre più personalistico avvicinandosi alle idee di una Forza Italia che deve candidare una figlia Berlusconi per avere quel cognome. A questo punto, conclude Scanzi, bisogna chiedersi cosa fanno Barca, Civati e Mineo all’interno di un Pd così personalistico. Barca spiega che la risposta la darà nel marzo 2015 spiegando che il Partito ha voglia di fare, quantificando quest’impegno in 150.000 persone che stanno addosso alle cose e combattono sul territorio. E si capisce che l’obiettivo è quello di correre per le primarie del Pd per trasformare il Partito in un organismo di lotta politica. Però non è quello che ha fatto il Pd in questi sette anni e non è questa l’idea del gruppo dirigente nazionale. E quando è stato toccato questo tema nessuno o quasi ha ascoltato. E per questo bisogna incentivare la lotta dei 150.000 volenterosi. Antonio Monda da esperto ed appassionato di boxe spiega che la scelta di non combattere con Renzi da parte di Barca è stata sbagliata. E per farlo cita la storia di Rudy Giuliani che volle aspettare per candidarsi alle primarie repubblicane perdendo il momento giusto per poi essere sconfitto con McCain. Quindi non bisogna aspettare ma Scanzi risponde che se avesse sfidato Renzi quest’anno avrebbe perso. Nel marzo 2015 invece uno come Barca ed uno come Civati potrebbero dire la loro anche in risposta ad un vuoto a sinistra non colmato dalla lista Tsipras. Barca spiega che a differenza dello scontro McCain-Giuliani oggi nel Pd si discute cos’è il partito che dall’idea di Veltroni è diventato un movimento privo di mobilitazione su ispirazione dei democratici americani. E per questo lui non può diventare segretario di un Partito che non è suo. Prima bisogna quindi cambiare il Pd o cambiare i militanti. E sopratutto se si fosse candidato contro Renzi sarebbe stato visto come il candidato della conservazione. Si chiude con una battuta su Moretti. Monda, il cui libro la casa sulla roccia è stato presentato in chiusura, e Barca condividono il giudizio dell’Ad di Ferrovie che ha minacciato di andarsene se gli tagliano lo stipendio perché, spiega il secondo, vengono dati in pasto alla gente soluzioni che non esistono perché il problema non sono i soldi ma le nomine studiate dalla politica. E chi lavora bene come Moretti ha diritto ad essere pagato per il suo impegno.

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OTTOEMEZZO, LA CLASSE DIRIGENTE HA PAURA – Fabrizio Barca spiega che il governo Renzi ha svegliato la paura della classe dirigente che ha paura e timore di perdere i propri privilegi e di vedere rotti equilibri pluriennali. E per questo si cerca di evitare la sostituzione del vecchio blocco dirigente. E per questo, interpreta la Gruber, Renzi deve sconfiggere la maggioranza di decisori che vogliono mantenere lo status quo. E Barca risponde che è così ricordando poi il suo discorso con Paolo Flores D’Arcais che auspicava la possibilità per Renzi di attuare una piccola rivoluzione minimalista borghese. Andrea Scanzi definisce Barca corretto ma un giornalista deve analizzare e ricorda come nella telefonata si parlasse di sfarinamento ottenendo come risposta la macchinazione secondo Alessia Morani e la lettura di Debora Serracchiani che lo definiva un mitomane. E per questo Barca dimostra di essere una persona corretta che se fosse stato nominato ministro dell’Economia avrebbe dato uno scossone mentre oggi si agisce nel solco di Grilli e Saccomanni. Antonio Monda dal canto suo dice che Renzi non è un conservatore e che anzi sta cercando di cambiare un’Italia conservatrice. E parlando della riduzione dell’Irpef, la Gruber la definisce operazione di sinistra, con Barca che invece parla di un’operazione ragionevole al contrario della vicenda dell’Imu. E sul tema delle coperture, Barca spiega che la capacità di Renzi è quella di ribadire la priorità della Politica invitando con proposte i tecnici a trovare una soluzione che sia sostenibile. E Barca si dice d’accordo con Monda che l’Italia è conservatrice e cerca in ogni modo di mantenere lo status quo. Detto questo la destabilizzazione avviene in maniera tumultuosa. Ci saranno per questo, continua Barca, resistenze e difficoltà. Ed è per questo che gli associati al Pd come lui devono trovare gli spazi per trasformarsi nei conservatori del domani o possono cambiare davvero. E sul tema della patrimoniale, Scanzi ricorda che Barca al telefono aveva parlato di 400 miliardi con Barca che spiega che da dirigente del ministero dell’Economia non può lanciare tali idee in pubblico.

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OTTOEMEZZO, LO SCHERZO FATIDICO – Fabrizio Barca anticipa di non aver mai sentito lo scherzo ed non ha voluto rivelare cosa gli ha detto la moglie. Si propone poi lo stralcio in cui s’afferma che non c’è un’idea e che se fallisce anche quest’occasione è un disastro. Ed alla scoperta dopo 30 giorni che non ci sarebbe stato niente l’Italia sarebbe andata via di testa. Si torna in studio con la Gruber che chiede a Barca se ha cambiato giudizio, con l’esponente Pd che non vuole commentare quello che è uscito spiegando che in quel momento doveva essere sotto pressione rispetto all’idea di avere molte difficoltà ad avere no. E non si è accorto del falso Vendola, riconoscibilissimo. E parlando della telefonata, spiega che uno che sbrodola così è sotto pressione. E dopo aver confermato che Renzi non gli ha mai chiesto di fare il ministro dell’Economia e di aver provato una privazione della sua libertà con un utilizzo improprio di dato personale. E valuterà se presentare una querela spiegando che sarebbe utile scoprire se quanto accaduto è lecito. Andrea Scanzi risponde che in realtà emerge la richiesta con pressing di Delrio, Lucia Annunziata e De Benedetti. E lo stato dell’arte era avere un vendoliano al ministero dell’Economia per avere il sostegno di Vendola. Barca spiega che Delrio non gli ha fatto pressioni ma che comunque ha parlato con lui. E parlando del rapporto con l’Annunziata si giustifica con la pressione. Monda spiega che spesso si confonde ciò che è possibile con ciò che è lecito. E si chiede se è giusto compiere simili truffe e pubblicarle, interrogandosi se è giusto leggere tutto di tutti. Barca aggiunge che se c’è una sostituzione di persona viene meno qualunque privilegio proprio del giornalista e magari carpendo la buona fede dell’interlocutore raccoglie un’informazione con l’assicurazione che non la divulgherà. E Scanzi annuisce.

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OTTOEMEZZO, LA PRESENTAZIONE – Questa sera a Ottoemezzo, il programma condotto da Lilli Gruber in onda su La 7 a partire dalle 20.30 saranno ospiti il giornalista de Il Fatto Quotidiano Andrea Scanzi Fabrizio Barca del PD e Antonio Monda, scrittore e docente della New York University. Barca conferma di essere un militante del Partito Democratico. E dopo i saluti agli altri due ospiti si parla dello scherzo ai danni di Barca condotto da La Zanzara e se ne parlerà dopo la pubblicità.

 

 

 

 

 

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