Lista italiani Panama Papers: ecco altri 100 nomi
15/04/2016 di Redazione
I secondi 100 nomi della lista di italiani nei Panama Papers. Sul numero de L’Espresso oggi in edicola è presente un secondo elenco di cittadini italiani i cui nomi sono spuntati nei documenti del Mossack Fonseca Panama Papers (uno degli studi legali più noti al mondo per la creazione di società offshore) ricevuti da una gola profonda e diffusi pochi giorni fa da un consorzio internazionale di giornalisti investigativi. Complessivamente sono circa 800 i contribuenti del nostro Paese titolari di conti o società nei paradisi fiscali emersi nell’inchiesta giornalistica. Erano un centinaio i nomi «eccellenti» resi noti dall’Espresso la scorsa settimana dall’Espresso. Un centinaio quelli pubblicati anche oggi.
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PANAMA PAPERS, L’ELENCO DEGLI ITALIANI
Nella lunga lista di italiani che L’Espresso ha cominciato a diffondere sono presenti finanzieri, manager, imprenditori, avvocati stilisti e sportivi. Tra i personaggi più noti citati la scorsa settimana avrebbero avuto a che fare con i Panama Papers la conduttrice televisiva Barbara D’Urso, l’attore Carlo Verdone, l’ex calciatore Daniel Fonseca, il manager Luca Cordero di Montezemolo e lo stilista Valentino. Nel secondo elenco spunterebbero invece l’imprenditrice Emanuela Barilla, erede del noto marchio alimentare, e Stefano Pessina, «uno dei manager più influenti dell’industria farmaceutica mondiale». Nel database panamense, inoltre, come riportato da L’Espresso, ci sarebbero decine di documenti intestati alla Sport Image international, società offshore della galassia di Silvio Berlusconi fondata nel 1989, di cui come amministratori risultano Adriano Galliani e altri due manager Fininvest dell’epoca. Struie è invece il nome di una società creata alle isole Vergini Britanniche di cui «si sono serviti» sia Berlusconi che Flavio Briatore. In passato in tribunale l’ex manager della Formula Uno ha già confermato di aver utilizzato la società finita oggi nei Panama Papers.
La prima parte della lista di italiani nei Panama Papers:
PANAMA PAPERS, BRIATORE: «STUFO DI ESSERE TIRATO IN BALLO»
Flavio Briatore ha subito risposto alla pubblicazione del suo nome sull’Espresso. Su Instagram il manager ha pubblicato uno screenshot di un comunicato stampa nel quale precisa di «operare legittimamente con società in tutto il mondo che pagano le tasse nei paesi in cui gestiscono gli affari». «La documentazione della società è stata fornita spontaneamente alla Procura di Milano fin dal 2005 che ne aveva necessità nell’indagine Mills. Ovviamente alcuna censura è stata mossa, né fiscale né personale per Briatore ed il Trust di cui è beneficiario attesta la legittimità della operatività della società». «Sono stufo – ha scritto – di essere tirato in ballo ogni volta che si parla di evasione! Le attività italiane pagano il dovuto in Italia e le altre società pagano nei paesi dove risiedono». In un’intervista a Repubblica Briatore ha poi definito «un’altra bufala» il suo nome dei Panama Papers:
«È molto semplice: io sono residente all’estero. Con il fisco italiano non ho nulla a che vedere se non per le mie aziende che lavorano lì e pagano regolarmente le tasse. Succede così in Italia come in Messico o a Dubai».
«Io – ha affermato ancora il manager – sono residente all’estero da trent’anni. Con il fisco italiano non ho nulla a che vedere». «Ma perché – ha poi chiesto – invece di scrivere cose vecchie di 11 anni non spiegate alla gente qual è il vero problema e cioè i soldi divorati dalla burocrazia? Miliardi e miliardi di cui non parla nessuno…».
PANAMA PAPERS, SPUNTA ANCHE LO CHEF DEI VIP
Come nella prima lista di italiani nei Panama Papers anche nel secondo elenco vengono indicate le più diverse professioni svolte. Tra i nostri concittadini ci sono imprenditori di vari settori, commercialisti, commercianti, banchieri, immobiliaristi, albergatori, stilisti, ma anche uno chef, un gioielliere, un gallerista d’arte. Stephane Bloch Saloz, irlandese di nascita, per alcuni anni ha presieduto Christie’s Italia. Lo chef Henri Prosperi è stato titolare fino al 2012 di un ristorante di gran moda a Viareggio. Paolo Borgini è invece un importante industriale del marmo. Nei document compare poi anche il nome di Marco Bus, fino al 2014 ad di una società lussemburghese che fa capo a Banca Intesa. E c’è anche Eugoneio Betelli, ex presidente dei costruttori romani.
PANAMA PAPERS, FISCO AL LAVORO «PER UTILIZZARE AL MEGLIO LE INFORMAZIONI»
Sui Panama Papers in queste ore si è espressa anche la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi che in un’intervista al Messaggero ha dichiarato:
«Tutta l’amministrazione finanziaria sta lavorando con vari canali, sotto la guida del ministro Padoan, per utilizzare al meglio queste informazioni. Ci sono anche Procure che si sono attivate quindi tra qualche mese potremo dire quali sono gli esiti. Per ora si può immaginare che alcuni di questi soggetti abbiano aderito alla voluntary disclosure».
(Immagini da: L’Espresso)