Paradossi della crisi, in Grecia è boom di auto di lusso

La Grecia sta sperimentando una recessione senza precedenti, l’ennesimo incontro tra Atene ed Eurogruppo si è concluso in una fumata nera e il paese è sull’orlo della catastrofe economica, ma gli acquisti di auto di lusso si impennano. Nei primi cinque mesi del 2015 la Lexus è aumentata del 184.6%, Land Rover ha registrato un incremento del 137.5% e Porsche del 150%, numeri che mal si abbinano alla situazione ellenica. L’incremento complessivo di maggio (+21.6%) segna il ventunesimo mese di immatricolazioni crescenti. Ma come si spiega tutto questo?  Ne parla il Sole24Ore

La risposta è abbastanza semplice e va ricercata nella corsa agli sportelli degli ultimi mesi: dal novembre scorso le banche elleniche hanno visto svanire quasi un quarto dei propri depositi, pari a oltre 30 miliardi di liquidità ritirata dalle filiali bancarie. Più la crisi con la Ue si aggravava, più i greci temevano per i propri risparmi e li ritiravano nel timore di restare vittime di uno scenario cipriota, quando le banche hanno chiuso e sono stati imposti controlli sui movimenti di capitali.

Non tutti avevano la possibilità di trasferire la liquidità in conti offshore e quindi, piuttosto che tenere i soldi in casa hanno preferito investire in beni facilmente rivendibili in Grecia e all’Estero. Quello delle auto di lusso è un mercato che non conosce crisi e la risposta è venuta da sola. Assistemmo allo stesso fenomeno l’anno scorso in Russia, quando la crisi del rublo portò alla corsa agli sportelli e al successivo investimento dei risparmi in auto di lusso. Stessa cosa successe a Cipro prima del collasso bancario.

Ironia della sorte, tra i maggiori beneficiari di questo boom ci sono le case automobilistiche tedesche, illustri rappresentanti di quella Germania che da mesi tiene il governo greco sulle spine perché rifiuta di concedere nuovi aiuti senza garanzie di ulteriori riforme e tagli alla spesa.

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