Manifestare insieme, il 5 novembre, all’apertura del processo su Mafia Capitale, in prima linea per la legalità e contro la corruzione. È una delle tre proposte che il Pd ha fatto al sindaco di Roma Ignazio Marino per convicerlo a dimettersi dalla carica di primo cittadino. A rivelarlo sul suo sito è l’ex vicensindaco ed ex assessore al Bilancio capitolino Marco Causi.
L’«errore più grave» di Marino, secondo Causi, sarebbe quello «di proporre una lettura del conflitto da lui aperto con il Pd sulla chiave mafia-antimafia. Il PD sarebbe dalla parte della mafia, lui invece dalla parte giusta» senza «condividere una riflessione collettiva e politica sulla nostra (e sua) impreparazione». Scrive l’ex vicesindaco elencando le proposte del partito:
Primo, un passaggio in aula consiliare per un messaggio di fine mandato alla città (che adesso non potrà più esserci, per effetto dell’immediata caduta dell’Assemblea a seguito delle dimissioni di almeno 25 consiglieri). Secondo, un incontro con il segretario nazionale e Presidente del Consiglio, a dimissioni esecutive. Terzo, tutti insieme dalla stessa parte il 5 novembre, a testimoniare che avremo anche compiuto errori, ma che a testa alta e con coraggio abbiamo saputo risalire la china, nell’amministrazione del Comune e nell’organizzazione del partito. Le formazioni politiche del centro-destra coinvolte nelle stesse vicende − e ben più pesantemente di noi − non possono dire lo stesso.
Causi ricorda anche l’aiuto che il Pd avrebbe fornito all’amministrazione di Marino, che preferisce oggi la strada della «testimonianza solitaria»:
La norma “salva Roma”, che ha permesso al Campidoglio di affrontare il deficit strutturale di 800 milioni lasciato da Alemanno, nella sua prima stesura era inefficace e cadde due volte in Parlamento. Sono stati i gruppi parlamentari del PD, al Senato e alla Camera, a riscriverla, a renderla potente, a farla approvare. Sono stati esponenti del PD ad affiancare la giunta capitolina per il piano di rientro. È stato il Governo Renzi a riconoscere gli extra costi della Capitale − una rivendicazione che da 25 anni avanzavano gli amministratori di Roma. Ed è stato il PD ad esporsi in prima linea per rafforzare la giunta alla fine dello scorso luglio, e a lavorare pancia a terra insieme al Campidoglio e al Governo nazionale per mandare a buon fine gli interventi del Giubileo.
«Mi auguro per lui – scrive ancora Causi parlando di Marino – che possa ritrovare la serenità, quella serenità che gli è stata tolta da una campagna mediatica di inusitata violenza e dai contorni opachi. Per personale esperienza so che prove di tale intensità emotiva è meglio affrontarle in squadra, enon rinchiusi da soli nel bunker di un ufficio». «Basta – è l’invito finale dell’ex vicensindaco – con i giochi tattici su cui Ignazio marino si è inerpicato».
(Foto di copertina: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)