Possiamo dire che questa vittoria te la sei inventata tu? No, inventata, no. Come dico sempre, il lavoro della squadra è quello che paga. Se giocassi da solo sicuramente non vincerei, questo è il lavoro di tutti, dal primo fino all’ultimo che è in panchina o che è in tribuna, è il merito di tutti, è il lavoro della settimana. Può essere la vittoria della svolta per la stagione dell’Inter? Penso che siamo all’inizio della stagione, abbiamo fatto solamente tre partite, però è ovvio che dobbiamo sempre vincere. Siamo una grande squadra, siamo una squadra che è abituata a vincere, il nostro obiettivo è sempre quello. Segni sempre tu. Segno io, però è il lavoro di tutti, non possiamo pretendere che difensori e centrocampisti segnino tantissimi gol. Sicuramente se lo fanno, meglio per noi, perché vuol dire che stiamo facendo anche più che bene le cose. Penso che ognuno abbia il suo lavoro in campo, io sono attaccante e sono quello che devo segnare. Se si vince va tutto bene. L’insegnamento del mister. È uno a cui piace che giochiamo con la palla, che abbiamo sempre noi il controllo della partita. È giusto che quando hai il pallone sempre, vuoi attaccare, sei sempre nell’altra metà campo, prendi dei rischi perché hanno tutto per fare contropiede. Però, quello che ci trasmette è questa voglia, questa grinta di andare a pressare sempre, di voler giocare e dominare la partita. Questo è il suo pensiero, penso che lo stiamo facendo e lo abbiamo già fatto a Palermo e anche oggi.