Peter Dinklage, da Game of Thrones a Pixels: «E adesso salvo il pianeta»

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Peter Dinklage, dopo Game of Thrones, parla al Messaggero del suo nuovo film Pixels, al cinema dal 29 luglio

Dopo la consacrazione con Game of Thrones, Peter Dinklage torna sul grande schermo per salvare il pianeta. L’ultima fatica dell’attore statunitense si chiama Pixels, un film basato sull’omonimo cortometraggio di Patrick Jean, che vede New York invasa dai personaggi dei videogiochi arcade anni ’80. Dinklage condividerà lo schermo con Pac-Man, Tetris, Arkanoid e Donkey Kong, per citarne alcuni. Tutto questo perchè una razza aliena scambia le immagini dei vecchi videogames per una dichiarazione di guerra e attacca la Terra usando gli stessi eroi virtuali come modelli. Il presidente degli Usa (Kevin James), chiama allora il suo amico d’infanzia (Adam Sandler), un tempo appassionato di videogiochi che si farà aiutare da Peter Dinklage e Josh Gad per salvare il pianeta. «Si chiama Eddie ”The Fire Blaster” Plant – spiega lo stesso Dinklage al Messaggero – e già da bambino ha un ego smisurato, perché è bravissimo ai videogames e vuole ricordarlo a tutti. Quando cresce, non è molto cambiato…».



DA GAME OF THRONES A PIXELS –

Perché passare da Game of Thrones a Pixels? Due progetti molto diversi tra loro, dal fantasy alla commedia.

«Quella serie è la mia vita da cinque o sei anni. Ma io non voglio annoiare me stesso e il pubblico ripetendo lo stesso ruolo all’infinito. Ecco perché ho deciso di gettarmi in un’impresa diversa come Pixels. Mischiare i generi è una vera gioia. Quando sei parte di un progetto come Trono di spade, l’ultima cosa che vuoi è interpretare un film o una fiction che la ricordi»



“Come reagisce quando le offrono sceneggiature che ricalcano la saga fantasy cui deve il grande successo?” chiede Gloria Satta all’attore.

«E’ facile, rispondo “Grazie, no”. Molti attori, a differenza di me, non hanno scelta e forse parlo da una stupida, privilegiata prospettiva perché oggi ho un ottimo lavoro in tv e la sicurezza economica. Ma è molto importante, nella vita, saper dire qualche no».