Ve li immaginate deputati che sostengono nello stesso giorno su una questione sensibile e divisiva come l’utero in affitto sia la posizione del Pd che quelle di Fratelli d’Italia e Lega Nord? Lo scenario non è affatto surreale, perché si è materializzato la scorsa settimana quando alla Camera (mercoledì 4 maggio) gli onorevoli sono stati chiamati ad esprimersi su 11 mozioni sulla maternità surrogata presentate dalle più diverse formazioni parlamentari.
Il deputato Dem Piero Martino (come lui anche il collega Demetrio Battaglia) – storico portavoce del Ministro Franceschini, noto ai più per non essere praticamente mai intervenuto in aula, nella maggior parte delle votazioni ha espresso un voto diverso (astenendosi) o nettamente contrario rispetto all’indicazione di voto fornita dal principale partito del centrosinistra. Le votazioni sulle 11 mozioni sono state complessivamente 24 e Piero Martino ha espresso ben 13 volte un voto differente dal proprio gruppo, in 2 occasioni è risultato assente e solo in 9 casi ha condiviso la linea del Pd. Nel dettaglio, l’onorevole Martino – in un rigurgito di ribellione – ha detto sì alla proposta di cui era firmataria la deputata (ex Forza Italia ed ex Ncd) Eugenia Roccella, che sull’utero in affitto ha certamente posizioni più conservatrici del Pd, e a quelle di Fabio Rampelli (Fdi) e Marco Rondini (Lega Nord). Ma ha anche detto no alla mozione di Sel (prima firmataria Marisa Nicchi), della quale l’assemblea della Camera grazie al Pd ha approvato 3 parti su 5, e ha appoggiato le mozioni del centrista di Centro Democratico Lorenzo Dellai, bocciata dai Dem e dunque respinta, e dell’ex ministro Mara Carfagna, atto parlamentare al quale il partito di Renzi ha detto sì solo in una delle tre parti. Piero Martino è noto ai più per essersi – qualche anno fa – reso protagonista di una rissa nell’Aula della Camera dei deputati con alcuni esponenti del M5S. Ora abbiamo un altro motivo per ricordarlo. Martino, in ogni caso, non è un ribelle solitario. La mozione Rampelli è stata votata in due parti. E nel voto alla prima parte mentre Martino e Battaglia votavano contro altri tre deputati Pd si sono astenuti (per un totale di 5 ribelli tra i Dem). Nel voto alla seconda parte invece, tre deputati Pd hanno votato a favore (anche Eleonora Cimbro) e altri 5 si sono astenuti (complessivamente 8 ribelli). (Foto di copertina: ANSA / GIORGIO ONORATI)