Aggredito dalla coppia diabolica «Non so se avrò il coraggio di avere il contatto con il pubblico»

«Al mattino mi sveglio con una maschera, e in pochi istanti realizzo che è successo, che mi è successo, che non è stato un incubo. Io non so se avrò ancora il coraggio di avere il contatto con il pubblico». Queste le parole di Pietro Barbini, contenute in una lettera diffusa dal suo avvocato, Paolo Tosoni. Pietro Barbini è una delle vittime di Martina Levato e Alexander Boettcher, la coppia “diabolica”, per usare le parole della Corte, che ha lanciato un flacone di acido sul viso del ventitreenne, sfigurandolo per sempre.

Pietro Barbini
Alexander Boettcher ANSA/STEFANO PORTA

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PIETRO BARBINI: «VOLEVO STARE IN MEZZO ALLA GENTE»

«almeno tre, quattro volte al giorno, senza volerlo, mi trovo a pensare alla mia vita. A quei punti che dovrò rifare e forse abbandonare. Il mio desiderio era di stare in mezzo alla gente -ha continuato Barbini- fare un lavoro nell’ambito della finanza che è immagine… forse è meglio che mi dedichi alla musica che è la mia passione, e che faccia colui che mixa al buio». Queste le parole dure, violente, di una vittima degli “amanti diabolici”, di Alex “il narciso” e Martina la “borderline” bocconiana. La coppia è stata condannata in rito abbreviato a 14 anni di reclusione. (Photocredit copertina ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

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