Più sei grande e meno ti vaccini: ecco i dati Unicef in Italia
16/05/2014 di Stefania Carboni

Ogni 20 secondi muore un bambino nel mondo per colpa di malattie prevenibili attraverso un vaccino. Ogni venti secoondi deve suonare un campanello “d’allarme” per non dimenticare e non abbassare la guardia. Ogni anno oltre 100 milioni di bambini sotto un anno vengono vaccinati. Nonostante ciò quasi il 20 per cento non riceve alcuna vaccinazione mentre in Italia sono i “grandi”, o meglio gli adolescenti, a star lontano dalle dosi. Sono questi i dati che emergono da “Vaccini salvavita” il dossier curato dall’Unicef (in Italia con i dati del Centro Nazionale di Epdemiologia) che ha analizzato sia le cifre estere che nel nostro Paese. Con la presentazione del dossier l’Unicef ha lanciato una campagna internazionale, “100% Vacciniamoli tutti”, per sostenere i programmi di immunizzazione in otto Stati, dove si concentra oltre un quarto della mortalità infantile nel mondo: Afghanistan, Angola, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Ciad, Nigeria, Pakistan, Sud Sudan e Yemen. Circa 6 milioni di bambini non sono stati ancora vaccinati e la campagna si è fissata l’obiettivo di debellare la polio ed estendere al 100 per cento dei bambini le vaccinazioni di routine entro il 2018.
L’ITALIA E LA DISINFORMAZIONE – Le coperture vaccinali pediatriche in Italia sono oltre del 95 per cento nei nuovi nati e malattie come poliomelite e difterite sono ormai completamente scomparse in Italia. Il raggiungimento delle coperture negli adulti è invece ancora un limite. Poco più del 50 per cento degli adolescenti italiani risulta immunizzata. Giusto per fare un esempio meno del 60 per cento degli anziani si vaccina annualmente contro l’influenza. Eppure in Italia è ancora basilare vaccinarsi: sono circa 60 i casi di tetano rilevati ogni anno e colpiscono maggiormente le persone anziane, specialmente le donne che, ferendosi in modo banale e non avendo copertura contraggono malattia. Il morbillo e la rosolia prevedono l’eliminazione di tali malattie in tutto il mondo entro il 2015. Per raggiungere però questo scopo serve la copertura del 95 per cento e attualmente si vaccinano per il 90 per cento solo le persone entro due anni di età. Anche se il morbillo è diminuito tra il 2012 e 2013 ci sono stati oltre 3 mila casi. Le persone più colpite? I giovani adulti (oltre il 20 per cento dei casi individuati è stato ricoverato). Non solo: la rosolia fa ancora “paura”. Negli ultimi due anni sono nati 16 bambini con infezione a rosolia congentina, 3 donne hanno dovuto rinunciare, per lo stesso motivo, alla loro gravidanza. Perché non si riesce ancora a corpire l’intero territorio? «Purtroppo – spiega il portavoce di Unicef Andrea Iacomini – cala l’attenzione. I vaccini salvano la vita, ma molti genitori sani ritengono di non vaccinare il proprio bambino». I motivi? «Questo è spesso legato a campagne di disinformazione secondo cui il vaccino porta chissà quali malattie. Ci tengo a dire che le controindicazioni sono assai inferiori rispetto ai qualsiasi farmaco che noi assumiamo abitualmente. Sono polemiche sterili. Peraltro l’Unicef rilancia oggi questa campagna con un focus sul mondo: ci sono 22 milioni e mezzo di bambini che senza la vaccinazione base morirebbero».
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IL RESTO DEL MONDO – Nel 2012 la copertura vaccinale DPT3 ha raggiunto circa l’83 per cento dei bambini (inferiori ad un anno), ma un bambino su cinque non riceve ancora i vaccini necessari. Difterite, tetano e pertosse sono le malattie potenzialmente mortali per i bimbi sotto i 5 anni. Ancora oggi il morbillo continua ad uccidere 300 bambini ogni giorno, specie in Africa e Asia. Il 70 per cento dei bambini non vaccinati, secondo i dati Unicef, vivono in almeno 10 paesi: Repubblica democratica del Congo, Etiopia, India Indonesia, Iraq, Nigeria e Sudafrica. Dal 1999, grazie alle vaccinazioni, il tetano materno e neonatale è stato eliminato in 34 dei 59 paesi ad alto rischio. Se ci fosse una copertura adeguata entro il 2025 si salverebbero 25 milioni di vite umane.
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(Foto Unicef Italia)
«L’attenzione – spiega Iacomini – cala quando le cose sono date come “superate”. Attenzione però. Qualche giorno fa la Cnn ha lanciato il suo allarme: il rischio del ritorno di morbillo a causa della mancata vaccinazione. Nel Medio Oriente c’è un per esempio un ritorno della polio. Direi che il tema debba esser seguito». Alla campagna Unicef hanno aderito diverse personalità dello spettacolo: da Lino Banfi ad Elisabetta Canalis. Anche loro campanelli alla mano: per non dimenticare.