Polizze vita e prestiti, tutto quello che c’è da sapere

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L'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni ha lanciato una serie di allarmi relativi alla stipula di polizze legate a prestiti personali, uno strumento usato da banche e finanziarie che garantisce il ritorno della somma concessa in caso d'incidenti ma che è caratterizzato da molte zone d'ombra

Polizze vita associate a prestiti personali. Una procedura prevista dalla legge e ritenuta necessaria da banche e finanziarie per garantire la somma concessa ai cittadini ma che secondo l’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni che ha preso il posto dell’Isvap a partire dal primo gennaio 2013, nella stragrande maggioranza dei casi non rispetta gli obblighi di legge previsti.



DI COSA SI TRATTA – Questo accade perché spesso vengono proposti prodotti ritenuti non adeguati ai clienti e caratterizzati da clausole vessatorie che rendono la polizza non appetibile. Tuttavia banche e finanziarie premono sui clienti a sottoscrivere il documento per poter concedere il prestito. Facile.it ci dà una mano spiegandoci cosa s’intende per polizza sul prestito. Questa è una specie di tutela da parte della banca o dell’intermediario finanziario nei confronti del consumatore che a causa di un evento inaspettato potrebbe essere costretto a non poter rimborsare le rate. Queste polizze sono caratterizzate dalla sigla Cpi, acronimo dell’inglese Credit protection insurance, ed incidono sul costo del prestito.



OCCHIO AL TAEG – Viene suggerito di confrontare il Taeg, il tasso annuo effettivo globale, che indica il costo reale del prestito e comprende interessi e oneri accessori dei diversi preventivi. Oltre a tenere conto di tali dati, è opportuno capire quali sono gli eventi coperti dalla polizza e quale sia la penale in caso di estinzione anticipata del debito. Inoltre, continua Facile.it, le assicurazioni sul prestito sono facoltative, eccezion fatta per la cessione del quinto. Tuttavia alcune banche o finanziarie, qualora non vi sia garanzia sulla capacità del cliente di restituire la somma pattuita, possono chiedere una polizza a garanzia del finanziamento. Un meccanismo chiaro che, secondo l’Ivass, non è stato rispettato a pieno dagli enti preposti.



L’ALLARME DELL’IVASS – Supermoney ci propone il lamento dell’autorità di controllo che sul proprio sito internet nel dicembre 2013 ha ricordato le regole da seguire da parte di banche e finanziarie, cercando di regolamentare quello che viene percepito come un mercato parallelo caratterizzato da convenzioni tra società finanziarie e compagnie assicurative con il cliente che si trova delle proposte presentate come obbligatorie senza poter scegliere quella più conveniente. Il comunicato, apparso sul sito dell’ente di controllo, non ammette repliche. Ogni banca o finanziaria devono garantire almeno due preventivi di due differenti compagnie di assicurazioni appartenenti a gruppi diversi. Inoltre bisogna consentire al cliente di cercare proporre la polizza che sia più conveniente.

COSA DICE LA LEGGE – Qualora il cliente portasse una sua polizza che ritiene appunto più adatta alle sue esigenze, l’ente dovrà accettarla senza variazioni e per farlo ha diritto ad un tempo finestra di almeno dieci giorni lavorativi per poter scegliere la formula più idonea. La norma esiste dal primo settembre 2012 ed è definita dal Regolamento Isvap numero 40. La parte relativa al confronto tra polizze ed al diritto del consumatore è definita anche dalla legge 27/2012, conosciuta come Decreto Liberalizzazioni, che all’articolo 28 recita testualmente:

le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari se condizionano l’erogazione del mutuo immobiliare o del credito al consumo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi non riconducibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari stessi. Il cliente e’ comunque libero di scegliere sul mercato la polizza sulla vita piu’ conveniente che la banca e’ obbligata ad accettare senza variare le condizioni offerte per l’erogazione del mutuo immobiliare o del credito al consumo

LA QUESTIONE DEI PRODOTTI NON ADEGUATI – Ma non è tutto. L’Ivass ha puntato l’indice anche nei confronti dei prodotti individuati dalla sigla PPI, personal protection insurance, in quanto i prodotti non risultano adeguati alle aspettative della clientela. Il comunicato, diffuso il 17 dicembre, si occupa in particolar modo delle assicurazioni legate ai mutui. Gli ispettori dell’ente hanno prodotto verifiche presso alcuni intermediari assicurativi iscritti alla sezione D del Registro Unico Intermediari, ovvero

Le banche, iscritte nel relativo albo e autorizzate ai sensi dell’articolo 14 del testo unico bancario;
Le Sim, siano iscritte nel relativo albo e autorizzate ai sensi dell’articolo 19 del testo unico dell’intermediazione finanziaria;
Gli intermediari finanziari, iscritti nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 del Tub;
Poste italiane spa – Divisione servizi di bancoposta;

mettendo alla luce prassi di collocamento delle coperture assicurative abbinate a mutui, prestiti e finanziamenti non accompagnato da valutazioni dell’adeguatezza del contratto offerto in adempimento dell’obbligo previsto dall’art. 52 del regolamento Isvap n. 5/2006. L’errore, secondo l’Ivass, sta proprio nel tenore dell’articolo che esenterebbe gli intermediari qualora assumano la veste di contraenti di contratti assicurativi in forma collettiva. In questa maniera sarebbero esentati dalla raccolta di dati relativi alla valutazione di adeguatezza dei contratti assicurativi offerti ai singoli clienti da essi finanziati.

ASSICURATORI O INTERMEDIARI? – Solo che, continua l’Ivass, gli interessati devono fare i conti con l’articolo tre, comma tre, del regolamento che fa rientrare nel novero dell’intermediazione assicurativa

la stipulazione di contratti o convenzioni assicurative in forma collettiva per conto di singoli assicurati, qualora questi ultimi sostengano, direttamente o indirettamente, in tutto o in parte, l’onere economico connesso al pagamento dei premi e il soggetto che stipula il contratto o la convenzione percepisca un compenso

Di conseguenza l’intermediario deve rispettare il dovere di correttezza, buona fede e trasparenza nei confronti degli assicurati. Per questo si chiede alle imprese di sensibilizzare gli intermediari chiedendo loro di prodursi in verifiche di adeguatezza dei contratti così da proporre il giusto prodotto.

QUATTRO CASI DA ANALIZZARE – Una sgridata in piena regola. Che dovrebbe probabilmente cambiare il modo in cui banche e finanziarie si approcciano al cliente. Anche perché, in un sagace esercizio di trasparenza, capita che vengano proposti pacchetti direttamente afferenti ad un unico servizio, magari interno alla finanziaria o alla banca. È il caso di Intesa San Paolo, di Unicredit, di Findomestic e di Poste Italiane. Tutte e quattro, nei fascicoli informativi relativi all’assicurazione legata ad un prestito, non fanno menzione di secondi prodotti né parlano della possibilità da parte di un cliente di poter proporre un proprio prodotto. L’Ivass per mettere le cose in chiaro ha creato questo modello:

Nel quale vengono specificati in maniera semplice e chiara quelli che sono gli importi previsti e quali sono le condizioni, spiegando che ogni cliente ai sensi della legge vigente ha dieci giorni lavorativi di tempo per promuovere la propria proposta. Eppure c’è qualcosa che non va. 

I PRESTITI UNICREDIT – Prima avevamo parlato della questione relativa agli intermediari che non si producono in valutazioni di adeguatezza qualora propongano polizze in formula collettiva. Ed è questa la polizza prodotta da Unicredit attraverso CreditRas, una joint-venture con il gruppo Allianz. Da notare come nei fogli illustrativi la polizza venga presentata come facoltativa:

Ma la polizza facoltativa è solamente una, la «Polizza Collettiva di Assicurazione Danni» dalle caratteristiche fisse e non variabili, con un premio calcolato secondo questa formula, corredata di glossario:

P = T×N×Ir

dove:

P Premio unico
T tasso mensile finito pari a 0,05863%
N Durata del Finanziamento espressa in mesi interi
Ir importo richiesto del Finanziamento

LE CONDIZIONI INTESA-SANPAOLO – La polizza si esaudisce al termine del finanziamento con tanto di periodo di pre-ammortamento. Quindi questa sembra sia la situazione denunciata da Ivass, con un prodotto a scatola chiusa che non prende in considerazione lo stato finanziario del richiedente. Tuttavia viene riconosciuto nei fogli informativi che la polizza è del tutto facoltativa.

Per quanto riguarda invece Intesa Sanpaolo, nel foglio informativo dei prodotti si accenna a ciò che viene garantito dalla banca, ovvero la polizza assicurativa Intesa San Paolo Assicura ma in questo caso, come viene spiegato nel foglio informativo, non viene proposto uno schema standard ma si parla di un piano che si differenzia a seconda del cliente prendendo in considerazione il programma d’ammortamento preso con la banca valutando eventuali situazioni di rischio legate alla professione, allo stato di salute ed alla probabilità di restituzione della somma, prevedendo infine un piano d’uscita per un eventuale estinzione anticipata del prestito. Un piano forse più aderente a quanto richiesto dall’Ivass, anche se in questo caso il problema è un altro.

Prendiamo ad esempio la formula di prestito Viaggia con Me. Nella sezione caratteristiche e rischi, si specifica che tale prodotto

è un finanziamento destinato a rateizzare il premio della Polizza Viaggia con Me emessa da Intesa Sanpaolo Assicura

IL CASO FINDOMESTIC – e che viene distribuito esclusivamente ai correntisti Intesa. Inoltre si aggiunge che nel calcolo del Taeg non si prendono in considerazione eventuali aggiunte come nel caso appunto della sottoscrizione di una polizza facoltativa. Occupiamoci ora dei prestiti erogati dalle finanziarie, concentrandoci sull’attività di Findomestic. In questo caso viene proposto un prodotto facoltativo associato a Cardif, gruppo Bnp-Paribas, per la tutela del credito, a patto di non avere un’età superiore a 71 anni. Come negli altri casi, quest’assicurazione serve a tutelare l’ente creditizio da infortuni, morte, invalidità superiori al 60 per cento.

IL PRODOTTO DI POSTE ITALIANE – Anche in questo caso si parla di prodotto facoltativo ma sul sito non ci sono link diretti ai fascicoli informativi rimandando alla sezione clienti di Findomestic, alla quale si accede solo tramite password, mentre il link che dovrebbe rimandare a Cardif rispedisce nuovamente su Findomestic. Quindi in questo caso le informazioni appaiono ancora meno chiare di quanto non sia successo con le banche. E per finire guardiamo cosa propongono Poste Italiane che forniscono un’assicurazione dal premio fisso a seconda del prestito ottenuto. Nello specifico viene proposto un premio di 200 euro per un prestito da 10.000 euro ammortizzabile in cinque anni. Ma sopratutto


ATTENTI AL MERCATO – L’assicurazione viene stipulata contestualmente alla richiesta di prestito, come riportato dalla dichiarazione di adesione, per un costo determinato al lordo e le condizioni dettate dal contratto. Segno che il messaggio lanciato dall’Ivass, nei casi analizzati, si è dimostrato assolutamente necessario. Il consumatore in questo caso non può far altro che controllare quello che offre il mercato facendo attenzione alle condizioni proposte, verificando se esistono almeno due pacchetti da scegliere e cercando una soluzione propria, informandosi anche relativamente agli allarmi lanciati dalle autorità. Altrimenti il rischio di rimanere bloccati in una situazione di difficile gestione è assolutamente reale.