Primarie Pd 2016, l’avanzata dei Giovani Turchi

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La componente del commissario Pd avanza in tutta Roma: conquista due minisindaci, appoggia tutti i candidati vincenti, mette bandiera anche a Trieste e Napoli

«Quelle delle Primarie Pd 2016 sono vittorie di tutto il Partito Democratico», ha detto alla Ex Dogana di San Lorenzo Matteo Orfini, presidente dell’Assemblea Dem e commissario del Pd Roma, mentre Roberto Giachetti ha appena finito il discorso della vittoria alle Primarie Roma 2016: sarà vero. È ugualmente evidente che le Elezioni 2016, a Roma e non solo, battono bandiera turca: nel senso dei Giovani Turchi, la componente di cui l’ex assistente di Massimo D’Alema è stato ispiratore, con cui ha abbandonato i contatti operativi da quando ha il ruolo di garanzia nella capitale e che, però, continua a lavorare in sua assenza. Il congresso del 2013 a sostegno di Gianni Cuperlo, poi l’ingresso nella maggioranza di Matteo Renzi; nel frattempo, un lento e inarrestabile lavoro sul territorio, da sud a nord, con Roma epicentro. E qualche risultato si inizia a vedere.



PRIMARIE PD 2016, L’AVANZATA DEI GIOVANI TURCHI

Se le fanno un po’ strappare le parole, i luogotenenti di Rifare l’Italia a Roma: la corrente degli ex-dalemiani socialdemocratici gongola per i risultati delle consultazioni romane. «Va bene, sì, è vero, queste primarie ci rafforzano», dice un dirigente del Pd Roma di lungo corso, intercettato a margine di un piccolo evento celebrativo per una delle vittorie dei Turchi a Roma: «O meglio, ci rafforzeranno se vinceremo poi le elezioni», precisa. Facciamo qualche conto: il risultato più eclatante è quello del II Municipio dove la segretaria del Pd San Lorenzo Francesca del Bello vince contro il candidato renziano (sostenuto in maniera bipartisan, a dir la verità) Andrea Alemanni: «Affluenza bassa, il voto organizzato su Del Bello ha fatto la differenza», dice chi ha sostenuto Alemanni ai seggi; sta di fatto che ieri, al comitato Giachetti, il circoletto dei Giovani Turchi era in preda ad una dose di euforia superiore a quella dei renziani di strettissima ordinanza.



Roberto Giachetti… Olè!! Francesca Del Bello… Olè!!!Dario Nanni… Olè!!!Valeria Vitrotti… Olè!!!Massimiliano Pasqualini… Olè!!!Ha vinto #tuttaRoma! Avanti, che domani si riparte!

Pubblicato da Giulia Tempesta su Domenica 6 marzo 2016



La Del Bello, dunque, ai Parioli – San Lorenzo; a San Giovanni facile la vittoria di Valeria Vitrotti, seconda generazione turca di puro pedigree Subaugusta; più Cristina Maltese a Monteverde fanno tre municipi turchi “puri”. Al VI Municipio il correntone orfiniano appoggiava Dario Nanni, vincente; al XIII il renziano Massimiliano Pasqualini vince con l’appoggio della corrente del commissario. Come avanzata non c’è male, e d’altronde da subito le falangi del commissario dem hanno sostenuto Roberto Giachetti: la politica delle alleanze, si sa, è materia di fine strategia. «Noi facciamo la nostra parte, siamo per il gioco di squadra», dice un dirigente orfiniano seduto, sornione, sulle panche dell’ex dogana: «Siamo comunisti veri».

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La vittoria delle primarie dovrà essere confermata alle urne, certo: fra candidati sindaci e presidenti di Municipio, fra esponenti turchi “puri”, collegabili in maniera più o meno stretta al secondo piano del Nazareno, le vere partite sono ora quelle della lista Pd al Comune di Roma, la battaglia per le preferenze e quella, più distante eppure fondamentale, dei collegi per l’Italicum; per ora è un primo passo importante già a livello di equilibri interni: «Sicuramente i Turchi sono più ambiziosi e organizzati dei renziani, è legittimo che in questa fase la situazione si sia riequilibrata a loro favore», concorda un dirigente del Pd Roma parte dello schieramento giachettiano (e quindi, alleato pro tempore dei legionari orfiniani). Per chi ieri sera ha tirato tardi, ben oltre i festeggiamenti per la vittoria di Roberto Giachetti, si tratta di raccogliere i primi frutti: «Le cose a Roma le facciamo con continuità: alle parlamentarie di Pierluigi Bersani portammo Orfini / Maturani, poi ci furono le primarie dei Presidenti di Municipio, poi le elezioni Comunali a Roma con tre consiglieri comunali eletti, il congresso romano in cui sostenemmo un nostro nome, e ora queste primarie. Qui si lavora».

Con un po’ di azzardo (vista la variegata platea di forze che hanno sostenuto Roberto Giachetti) il 6 marzo viene definito «la rottamazione» dell’apparato di potere che ha governato Roma negli ultimi vent’anni, rappresentato da Roberto Morassut e dalle componenti che lo sostenevano. E il risultato sui territori dimostra che «sostenere Matteo Renzi non annulla la sinistra», visti anche i risultati a Napoli (Valeria Valente, esponente di Rifare l’Italia, sorpassa Antonio Bassolino alle Primarie Napoli 2016; Roberto Cosolini a Trieste, sindaco uscente appoggiato dai turchi friulani, prevale su Francesco Russo). Insomma, per i Giovani Turchi le elezioni 2016 sono già una vittoria. «Una vittoria di Pirro», sostengono in zona Donna Olimpia, dallo schieramento che in questi mesi più ha provato a contrastare l’azione politica del commissario romano con quella che viene definita «un’opposizione ad una linea perdente e non inclusiva»; posizioni, queste, che sono state commentate ieri sera, durante i festeggiamenti, con parole e toni che eviteremo di tradurre dal turco.

Credits Foto: Ansa