«Sono prigioniera del mio sfruttatore, devi pagare 5mila euro altrimenti faranno del male a me e al mio bambino». È la richiesta di aiuto che una 22enne prostituta albanese ha inviato a un italiano di 40 anni che aveva provato ad aiutarla a liberarsi dal suo aguzzino dopo averla conosciuta mesi fa. Ieri mattina l’uomo è partito in treno dal Sud Italia per giungere a Milano e consegnare i soldi agli ipotetici sequestratori della donna, che, in realtà, si sono rivelati truffatori d’accordo con la presunta vittima.
Gli investigatori della Squadra mobile hanno scoperto la trappola ai danni del 40enne e arrestato tre albanesi per tentata truffa. In manette sono finiti la 22enne prostituta albanese, il suo compagno di 21 anni, il padre del neonato, e una zia della ragazza, una donna di 50 anni con precedenti per sequestro di persona e induzione alla prostituzione. L’amico della giovane, in viaggio dal Sud, ha avvertito la polizia mentre raggiungeva Milano. Ha raccontato agli agenti la storia e gli agenti gli hanno suggerito di prendere tempo. L’uomo ha così contattato la 22enne con la quale si è incontrato all’uscita della stazione Centrale. L’uomo ha detto che avrebbe potuto consegnare i contanti solo due ore dopo. Così, quando la ragazza si è allontanata gli agenti l’hanno seguita. E hanno scoperto che stava raggiungendo l’auto in cui c’erano i complici. A bordo di quella vettura anche il bambino nato da poco più di un mese.
(Foto: GIORGIO BENVENUTI / ANSA)