Antanas Mockus, sindaco di Bogotà: quando la politica preferisce l’educazione al comando

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L'esperienza ce ha visto protagonista Aurelijus Rūtenis Antanas Mockus Šivickas dimostra come la funzione pedagica della politica possa essere esercitata con soddisfazione di tutti

In due mandati da sindaco, un professore prestato alla politica ha dimostrato l’importanza e l’efficacia dell’esercizio della funzione pedagogica della politica, in netta controtendenza con tempi nei quali sembrava dimenticata.



LA CARRIERA – Aurelijus Rūtenis Antanas Mockus Šivickas è un politico colombiano di origini lituane, diplomato e laureatosi in Francia in all’università di Digione in matematica e poi in filosofia all’università nazionale di Colombia a Bogotà. Nato nel ’52, nel 1993 lascia la presidenza della stessa università per candidarsi a sindaco della capitale e nel 1995 viene eletto. Sarà sindaco della capitale per due mandati, il primo dal 1995 al ’98, interrotto per candidarsi alle presidenziali e il secondo dal 2001 al 2003, che interromperà per tornare all’insegnamento e fare alcune esperienze accademiche negli Stati Uniti promuovendo e spiegando il suo approccio alla politica.
Non gli andrà altrettanto bene con le candidature alle presidenziali, dove otterrà il miglior risultato alle ultime consultazioni del 2010, arrivando al ballottaggio con l’ex ministro della difesa colombiano Juan Manuel Santos, conservatore, ma perdendo malamente con appena il 27% dei voti contro l’avversario che ha superato il 69%. Dopo la sconfitta ha lasciato il partido dei Verdi e si è avvicinato all’Alleanza Sociale Indigena.



UNO STILE UNICO – Mockus è diventato famoso per la sua maniera originale d’interpretare il ruolo di sindaco della turbolenta capitale colombiana, ma soprattutto perché con i suoi metodi ottenne risultati impensabili e clamorosi. Privo d’esperienza politica si avvicinò al suo compito con lo spirito di chi stava per prendere per mano «una classe con sei milioni e mezzo di persone». Dalla sua aveva un asso nella manica, perchè diversamente dai suoi predecessori era visto come una persona onesta ed estranea a una classe politica corrotta che era scesa a ogni genere di compromesso con i narcos e altre forze poco raccomandabili. La città all’epoca era piagata dalla violenza, non solo quella delle sparatorie per strada, ma anche quella di gang di minorenni armate che razziavano il possibile, da un traffico infernale e in genere appariva come una metropoli sull’orlo del collasso. Mockus si propose come il pedagogo di quella umanità allo sbando e trovò il modo di comunicare ai suoi concittadini la necessità della loro adesione a comportamenti sociali più virtuosi fino ad indurli efficacemente a cambiare parecchie abitudini nocive.



CREATIVITÀ E SERIETÀ – Mockus è diventato famoso all’estero più per la teatralità e creatività di certe sue iniziative che per il solido background filosofico e culturale al quale erano informate, ma il segreto del suo successo non è stata certo nella qualità delle sue esibizioni, quanto nella capacità di perseguire un dialogo con la città non molto dissimile da quelli che intratteneva con gli allievi. Lo stesso Mockus ha spiegato di aver di aver tratto ispirazione dal lavoro di Habermas su come il dialogo crei capitale sociale e su quelli deL premio nobel per l’economia Douglas North, che ha indagato le tensioni tra regole formali e informali. Le campagne pedagogiche di Mockus si basarono sull’obiettivo di cambiare la cultura dei suoi concittadini, conquistandone il consenso attraverso un dialogo che è passato diverse strategie artistiche e creative che chiamavano in causa l’azione pubblica come leva risolutrice dei problemi della città. Molti di questi tentativi si rivelarono poco fruttuosi, ma parecchi invece ottennero risultati clamorosi e contribuirono, sia a migliorare la vita della capitale, che a migliorare l’autostima dei suoi abitanti e il loro rapporto con l’istituzione locale e con le regole.

LA RICETTA VINCENTE – Ma non è stato solo teatro, quanto piuttosto in mix di campagne comunicative e di cambiamenti legislativi che hanno introdotto nuove regole, ma anche incentivi per farle rispettare. Un esempio tipico di questo approccio è evidente nel caso della soluzione della crisi idrica nella quale era precipitata la città. Mockus apparve allora in televisione intento a fare una doccia durante la quale chiudeva l’acqua mentre s’insaponava e invitava i concittadini a fare lo stesso. Nel giro di due mesi si registrò un calo del 14% dei consumi, che poi salì ancora una volta che i cittadini cominciarono a gustare gli incentivi offerti a chi era attento al consumo della preziosa risorsa, ancora oggi il consumo di acqua nella capitale è inferiore del 40% ai quello abituale prima della crisi.

INTERVENTI SU MISURA – Sensibile e profondo conoscitore del paese e della sua capitale in particolare Mockus non mancò neppure di attaccare il molestissimo machismo che aveva rappresentato un marchio di fabbrica dell’epopea dei narcos e prima ancora è peculiarità sudamericana, ma senza moralismi, bensì istituendo la “serata delle donne” nelle quali le donne erano invitate a uscire di casa e i mariti e compagni a rimanere a casa. Nella prima delle tre notti loro dedicate si calcola che 700.000 donne della capitale si siano prese la serata libera e siano uscite, in quelle sere anche il comando della polizia fu affidato a una donna e anche moltissimi uomini aderirono all’invito del sindaco. Molto rumore fece la sua idea di arruolare e addestrare fino a 420 mimi per indurre gli abitanti della capitale a rispettare le regole della strada. I mimi seguivano i pedoni che attraversavano dove non era consentito prendendosi gioco di loro e anche degli automobilisti che si comportavano male. La campagna non si esaurì con l’impiego dei mimi, furono distribuiti anche centinaia di migliaia di cartellini con il pollice in su e il pollice in giù, che gli abitanti della capitale usarono come da istruzioni per premiare o criticare con un sorriso i comportamenti pubblici dei concittadini e furono dipinte delle stelle bianche sulle strade di Bogotà nei punti nei quali erano morti i 1.500 pedoni investiti negli ultimi anni.

SAPERE È POTERE – Secondo Mockus: «la distribuzione della conoscenza è la chiave delle sfide contemporanee. La conoscenza rende più forti le persone. Se le persone conoscono le regole e sono sensibilizzati a comprenderne il senso attraverso l’arte, la creatività e lo humour, è più probabile che accettino il cambiamento». Durante i mandati di Mockus crollarono gli omicidi, un calo però in linea con le tendenze nazionali, ma crollarono soprattutto i morti per incidenti stradali, da una media di 1.300 a circa 600 all’anno. Mockus prese anche decisioni più tradizionali e severe, come quella di chiudere la polizia dei trasporti, un corpo municipale con 2.000 membri notoriamente corrottissimi e promosse anche campagne più tradizionali, insistendo in particolare sulla protezione dei bambini dalle violenze domestiche e dai troppi pericoli ai quali sono esposti, che si è innestata in un filone più ampio di campagne intitolate alla difesa della sacralità della vita, drammaticamente svalutata dalla guerra civile e dalla tragica epopea dei narcos colombiani.

IL SINDACO DELLE TASSE – Il sindaco arrivò persino a chiedere ai concittadini di pagare un 10% di tasse in più su base volontaria, un appello accolto da ben 63.000 persone tra la sorpresa di molti, un dato di fatto è che nel 2002 la città arrivò a raccogliere tre volte le tasse che incassava nel 1990, senza bisogno di retate o redditometri. Spiegando e convincendo, Mockus ha introdotto persino una “tassa sul plusvalore”, chiedendo ai cittadini che usufruiscono di lavori pubblici locali di pagarli in parte e di partecipare così a un “investimento” che avrebbe valorizzato le loro proprietà o reso più comode le loro vite. Sembra fantascienza in un’epoca nella quale sembrava e sembra che nessun politico possa vincere le elezioni se non promette tagli alle tasse, poco importa a quali costi sociali espongano poi le comunità

SI PUÓ FARE –  Invece è un’esperienza vera e un tratto caratteristico dell’azione politica di Mockus è proprio nell’esplicita e calcolata rinuncia al populismo in favore di un approccio didattico e dialogante. Proprio per questo è probabilmente uno dei pochi politici al mondo che ha fatto campagna annunciando che avrebbe aumentato le tasse, e ha vinto lo stesso perché attraverso la sua condotta e i suoi messaggi è riuscito a spiegare il senso dei suoi propositi e ad ottenere la fiducia dei cittadini, che si sono mostrati molto più maturi e disponibili ad adattarsi alle regole di quanto non avessero sempre dato per scontato altri politici ed esperti ossservatori della città colombiana.