Quanto vale l’alleanza Grillo-Di Pietro?

02/11/2012 di Donato De Sena

Lo dicono tutti i sondaggi elettorali realizzati negli ultimi giorni dai più noti istituti di ricerca italiani: un’ipotetica alleanza tra Italia dei Valori e Movimento 5 Stelle conquista oggi il consenso di circa un elettore su 4 tra quelli intenzionati a recarsi alle urne alle prossime Politiche. Se in primavera, cioè, venissero confermati i dati delle ultime rilevazioni compiute da Ipsos (per la trasmissione Ballarò), Ipr Marketing (Tg3), Swg (Agorà), SpinCon (L’Opinione) ed Emg (Tg La7), Grillo e Di Pietro potrebbero davvero affermarsi come vero terzo polo politico-elettorale e avvicinarsi ai due principali schieramenti molto più di quanto, ovviamente, possa fare da solo il comico genovese.

 

ALLEANZA DA 25% DI VOTI – I numeri degli esperti parlano chiaro. Se gli elettori si recassero oggi alle urne per il rinnovo del Parlamento, il centrosinistra composto da Pd, Sel e socialisti del Psi incasserebbe circa il 35% dei voti. E con l’apporto dei centristi di Casini potrebbe arrivare alla soglia del 40%. Il consenso di Pdl, Lega Nord e Destra di Storace, invece, fatica a superare il 25% del totale, mentre il Movimento 5 Stelle, che il successo alle Regionali in Sicilia può spingere ancora più in alto, viene stimato in media al 18/19%. L’Idv oscilla poco sotto il 5% in lento ma continuo calo rispetto ai sondaggi dei mesi scorsi.

 

DA 120 A 135 SEGGI ALLA CAMERA – Trasformate in numero di seggi alla Camera e al Senato le cifre di Idv e Movimento 5 Stelle appaiono ancor più pesanti. Nel caso di ritorno al voto con le norme attualmente in vigore (e nel caso di conferma del livello di consenso indicato dai sondaggisti e dalle regionali siciliane) il polo della protesta composto dalle due liste più critiche nei confronti del governo Monti può piazzare a Montecitorio una pattuglia di oltre 1o0 deputati. Per la precisione Grillo e Di Pietro conquisterebbero alla Camera circa 120 seggi nell’ipotesi di vittoria del centrosinistra di Bersani e Vendola senza alleanza con i centristi di Casini, e circa 135 nel caso di premio di maggioranza di 340 seggi (55% del totale) spartito tra la coalizione allargata Pd, Sel, Udc e Psi.

 

IL FAVORE ALL’IDV – Un numero così ampio di parlamentari può essere conquistato anche in assenza di un accordo tra Idv e Movimento 5 Stelle. Ma l’accordo in una coalizione ampia (che supera il 10% dei consensi complessivi) – stando alle norme in vigore – consente di abbassare la soglia di sbarramento (dal 4 al 2%) per tutte le forze che la compongono. In corsa con Grillo, in poche parole, Di Pietro – che alcuni sondaggi (SpinCon, Swg ed Emg) indicano sul filo del 4% – può ridurre sensibilmente il rischio di trovarsi fuori dalla Camera e dal Senato. Grillo, dal canto suo, può abbattere il rischio – che correrebbe in assenza di alleanza con Di Pietro – di entrare in un Parlamento meno ricco di urlatori anti-sistema.

 

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