Quanto vale l’alleanza Grillo-Di Pietro?

Categorie: Italia

Più voti, più seggi, più peso politico: la formazione di un polo della protesta può davvero far tremare la politica italiana

Lo dicono tutti i sondaggi elettorali realizzati negli ultimi giorni dai più noti istituti di ricerca italiani: un’ipotetica alleanza tra Italia dei Valori e Movimento 5 Stelle conquista oggi il consenso di circa un elettore su 4 tra quelli intenzionati a recarsi alle urne alle prossime Politiche. Se in primavera, cioè, venissero confermati i dati delle ultime rilevazioni compiute da Ipsos (per la trasmissione Ballarò), Ipr Marketing (Tg3), Swg (Agorà), SpinCon (L’Opinione) ed Emg (Tg La7), Grillo e Di Pietro potrebbero davvero affermarsi come vero terzo polo politico-elettorale e avvicinarsi ai due principali schieramenti molto più di quanto, ovviamente, possa fare da solo il comico genovese.



 



ALLEANZA DA 25% DI VOTI – I numeri degli esperti parlano chiaro. Se gli elettori si recassero oggi alle urne per il rinnovo del Parlamento, il centrosinistra composto da Pd, Sel e socialisti del Psi incasserebbe circa il 35% dei voti. E con l’apporto dei centristi di Casini potrebbe arrivare alla soglia del 40%. Il consenso di Pdl, Lega Nord e Destra di Storace, invece, fatica a superare il 25% del totale, mentre il Movimento 5 Stelle, che il successo alle Regionali in Sicilia può spingere ancora più in alto, viene stimato in media al 18/19%. L’Idv oscilla poco sotto il 5% in lento ma continuo calo rispetto ai sondaggi dei mesi scorsi.

 



DA 120 A 135 SEGGI ALLA CAMERA – Trasformate in numero di seggi alla Camera e al Senato le cifre di Idv e Movimento 5 Stelle appaiono ancor più pesanti. Nel caso di ritorno al voto con le norme attualmente in vigore (e nel caso di conferma del livello di consenso indicato dai sondaggisti e dalle regionali siciliane) il polo della protesta composto dalle due liste più critiche nei confronti del governo Monti può piazzare a Montecitorio una pattuglia di oltre 1o0 deputati. Per la precisione Grillo e Di Pietro conquisterebbero alla Camera circa 120 seggi nell’ipotesi di vittoria del centrosinistra di Bersani e Vendola senza alleanza con i centristi di Casini, e circa 135 nel caso di premio di maggioranza di 340 seggi (55% del totale) spartito tra la coalizione allargata Pd, Sel, Udc e Psi.

 

IL FAVORE ALL’IDV – Un numero così ampio di parlamentari può essere conquistato anche in assenza di un accordo tra Idv e Movimento 5 Stelle. Ma l’accordo in una coalizione ampia (che supera il 10% dei consensi complessivi) – stando alle norme in vigore – consente di abbassare la soglia di sbarramento (dal 4 al 2%) per tutte le forze che la compongono. In corsa con Grillo, in poche parole, Di Pietro – che alcuni sondaggi (SpinCon, Swg ed Emg) indicano sul filo del 4% – può ridurre sensibilmente il rischio di trovarsi fuori dalla Camera e dal Senato. Grillo, dal canto suo, può abbattere il rischio – che correrebbe in assenza di alleanza con Di Pietro – di entrare in un Parlamento meno ricco di urlatori anti-sistema.

 

 

IL PRECEDENTE DEL 2009 – Lo scenario è allettante, dunque, sia per l’ex pm che per il comico: farsi sponda per cavalcare l’onda di anti-politica che attraversa il Paese, essere più forti elettoralmente, incutere maggior timore ai partiti tradizionali, che – a quel punto – non riuscirebbero a fermare l’ascesa dei nuovi (e scomodi) avversari nemmeno con il trucco di una riforma del voto. Non sarebbe un’esperienza del tutto nuova. Quando un tipo di matrimonio tra Movimento ed Idv è stato sperimentato, esso sicuramente ha dato buoni frutti. Qualcuno ricorderà la campagna elettorale delle Europee del 2009, quando il blog di Grillo sosteneva i candidati dipietristi, ai tempi in cui il blog di Di Pietro era ancora gestito dalla stessa società (Casaleggio Associati) che si prende cura, dalle origini, del sito del comico genovese. L’Idv raggiunse il suo massimo storico (l’8% dei voti) su scala nazionale. E furono proprio i candidati sponsorizzati sul sito a Cinque Stelle (con tanto di videomessaggi, interviste e post dedicati) ad incassare i maggiori successi. L’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris con circa 416mila voti riuscì a superare il suo capopartito, fermo a 397mila. Sonia Alfano ottenne 165mila preferenze complessive nelle 5 circoscrizioni nazionali. Il terzo candidato indipendente che trovò spazio sul blog, il giornalista Carlo Vulpio, risultò invece non eletto (ma portò a casa 37mila voti).

 

NESSUNO SMENTISCE – L’idea di una nuova cordata Grillo-Di Pietro torna dunque in vita a tre anni dalle campagne elettorali comuni, attraverso la candidatura al Quirinale dell’ex pm avanzata dall’amico blogger. Dal suo sito, il capo politico del Movimento 5 Stelle ritorna a spendere ora nuove parole di elogio per il caro Tonino. Grillo elenca gli errori del leader Idv, lo perdona, e poi esclama: “Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!”. Tutto mentre l’ex pm, travolto dalle accuse per le sue numerose proprietà, annuncia un nuovo congresso per abbandonare la forma di partito personale. Si passa ad una fase nuova, una di quelle in cui si rimettono in discussione alleanze, programmi e strategie. Sbilanciarsi sul futuro, però, è ancora vietato. “Sul tappeto non c’è nulla. Non c’è nulla di politico al momento”, ha detto stamane il senatore Idv Felice Belisario a Sky Tg24 interrogato sugli ammiccamenti del Movimento 5 Stelle. Ma poi ha fatto una precisazione: “Noi non abbiamo mai preso posizione su Grillo”. Ecco, insomma: tutto è possibile.