Quarto, le accuse al direttorio di Nicolais in un’intervista a Repubblica

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L’ex capogruppo grillino Alessandro Nicolais, già sentito in Procura, racconta quello che ha detto ai pm dell'inchiesta

Quarto, continuano le polemiche sulle vicende inerenti il sindaco 5 stelle Rosa Capuozzo e il direttorio, che già da qualche tempo hanno provocato più di un mal di pancia in seno al Movimento 5 stelle. Il direttorio ha infatti sempre negato di aver avuto notizia delle pressanti richieste ricevute dal Sindaco, che ha confermato di non averne mai parlato. Oggi in un’intervista a Repubblica parla Alessandro Nicolais, ex capogruppo 5 stelle, e torna sulla faccenda raccontato ciò che ha già avuto modo di dire anche ai pm dell’inchiesta.



Si dice colpito dall’«estrema superficialità con cui tutto questo è stato gestito».
Nicolais, parli chiaro.
«Premessa. Tuttora non mi spiego una cosa: perché De Robbio non fu espulso a luglio, dopo l’esposto anonimo inviato al direttorio contro di lui?».
Cosa c’era nell’esposto?
«Che non aveva la residenza a Quarto, quindi non era a posto con i requisiti. Ma quella violazione non fu scandagliata…».

Il punto sono i contatti fra direttorio e sindaco



Quante volte la Capuozzo ha incontrato i due big campani?
«Le rispondo come ho fatto col pm Woodcock: i contatti tra sindaco e direttorio c’erano, eccome. I più recenti, a dicembre. A casa di Fico. Me lo ha detto Rosa, e me lo confermò il vicesindaco Andrea Perotti, che c’era. Con loro, Di Maio».
Ma ciò non smentisce Fico e Di Maio quando dicono che nulla sapevano e nulla avevano capito?
«Mi sembra il bis dell’interrogatorio. Rosa e il vice non me lo hanno riferito, il sindaco era chiusa in una sorta di bunker virtuale con i vertici. Gli stessi che ora fanno gli azzeccagarbugli. Ma allora di cosa diavolo parlavano?».

Nicolais racconta dell’incontro in cui invece era presente anche lui, quello con Fico a Quarto. Fu proprio con la sua auto che andarono a prendere l’esponente del direttorio.



Quella volta la Capuozzo parlò a Fico di De Robbio?
«Sì. De Robbio doveva diventare presidente del consiglio comunale, ma il sindaco riferì a Fico che non era d’accordo e per lei era già incrinato il rapporto di fiducia. Oddio, non parlò di ricatti. E se lo avesse fatto davanti a me, io l’avrei personalmente accompagnata a denunciare».

Secondo Nicolais quella volta la Capuozzo disse di non avere più in simpatia De Robbio per via delle pressioni da questo esercitate in alcune occasioni: per esempio quando voleva farle incontrare in via privata alcuni imprenditori interessati alla gestione dello stadio. La Capuozzo disse no, e li invitò a usare le vie ufficiali. In ultimo Nicolais poi confessa la sua amarezza per l’espulsione

Di Maio sostiene che la chat con la Capuozzo si riferisse alla sua espulsione, non a De Robbio. Lei sapeva che stavano per cacciarla?
«Ma sta scherzando? È un’assoluta sciocchezza. Di Maio mi ha gettato nel tritacarne irresponsabilmente, ripescando un vecchio screen shot. Sa cosa le dico? La qualità degli uomini si vede nei momenti di difficoltà»