Quelli che curano la Tbc con i porcospini

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Accade in Tagikistan: la carne dell’animale va a ruba



Difficilmente la farmacopea ufficiale potrà mai introdurla tra i rimedi della tubercolosi. Ma molti in Tagikistan sono convinti che la carne di porcospino serva. Come quella di sciacallo contro i raffreddori e i genitali di lupa per l’infertilità, il porcospino è invece creduto utile contro la tubercolosi. A raccontarlo oggi è un ampio reportage pubblicato sul sito internet di Radio Free Europe/Radio Liberty.

LA SPERANZA – “Quando stai male, tu cerchi disperatamente di guarire. E segui qualunque consiglio ascolti, sperando di tornare presto in salute”, spiega un ammalato che usa la carne di porcospino, Nazirjon Nazirov. “Un guaritore – continua – mi ha detto di mangiare carne di porcospino e ho pagato i cacciatori locali per catturarne qualcuno”. I medici, ovviamente, sono infuriati. L’utilizzo di queste “terapie” non convenzionali fa perdere tempo e denaro a pazienti che, spesso, potrebbero essere tranquillamente guariti dalla medicina tradizionale. “Noi lo diciamo ai pazienti che la carne di porcospino non cura la tubercolosi e che non esiste una scorciatoia per guarire”, afferma il medico Rahmatullo Juraev, del centro per la cura della tubercolosi dell’ospedale di Kulob, nella provincia meridionale di Khatlon. Ma i pazienti non li ascoltano e continuano a comprare carne di porcospino.



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COSTA PIU’ DEL MANZO – La richiesta, in alcune aree, è diventata talmente alta che un chilo di carne di porcospino, al mercato nero, è arrivata a costare 40 somoni (8 dollari), cioè il doppio di un pezzo di peso equivalente di bistecca di buon manzo. In alcuni casi queste cure alternative sono pericolosissime. A Muminobod, sempre nella stessa provincia, i medici hanno salvato la pelle per poco a un marito e una moglie avvelenati per aver mangiato la vagina di una lupa nel tentativo di curare l’infertilità.  Dietro alla diffusione di queste pratiche, oltre all’ignoranza, però c’è secondo Rfe/Rl un’altra spiegazione. In Tagikistan le cure mediche sono formalmente gratuite, ma la pratica della corruzione è talmente diffusa, che farsi curare da un medico può costare parecchio. “La sanità gratuita è un mito: sanno tutti che i pazienti devono pagare un sacco di soldi per avere cure decenti”, spiega Davlatmurod Jumaev, un sociologo di Dushanbe.
“Se vai da un guaritore o da un mullah – aggiunge – puoi pagare quanto vuoi: da uno a tre somoni (0,20-0,60 dollari)” (TMNews)