Il racconto della finlandese violentata a Roma: «Non l’ho baciato e mi ha minacciata con un sasso»
12/09/2017 di Redazione

«Ho rifiutato di baciarlo lui mi ha minacciata con un sasso e poi ha abusato di me». È il terribile racconto della ragazza finlandese di 21 anni che a Roma è stata violentata sessualmente da un 22enne bengalese, poi arrestato. La giovane, studentessa e lavoratrice, aveva trascorso la serata con un’amica in un pub nel cuore della Capitale, nei pressi di piazza Indipendenza, a circa 700 metri dalla stazione Termini.
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RAGAZZA FINLANDESE VIOLENTATA A ROMA, IL RACCONTO
All’uscita dal locale entrambe avevano deciso di prendere un taxi. Che però non arrivava mai. Erano spazientite. Il ragazzo bengalese se ne era accorto e aveva offerto loro un passaggio. Una delle ragazze aveva accettato, l’altra no. La 21enne si era fidata e con lo sconosciuto si era incamminata. Dopo poco, giusto il tempo per non essere visti, l’aggressione. E la minaccia di essere colpita con un sampietrino. Racconta Giuseppe Scarpa su Repubblica:
«Mi ha picchiata, colpita più volte col sampietrino e poi mi ha violentata». Chi indaga sullo stupro della 21enne finlandese parla di «decisione, ferocia sconvolgente». La ricostruzione dell’aggressione ne è la dimostrazione. Una violenza che inizia con un approccio: «O mi dai un bacio oppure io non ti accompagno da nessuna parte». Una frase buttata così all’improvviso mentre i due camminavano uno affianco all’altra. «Io non ti bacio e dove è la macchina?», ha chiesto la 21enne insospettita. A questo punto il bengalese l’ha aggredita. L’ha scaraventata su un’auto posteggiata. «Vattene, vattene», ha strillato disperata lei. «Ha raccolto un sampietrino e mi ha minacciata. Poi mi ha detto: “Mi devi seguire”». La ragazza è terrorizzata e non dice nulla.
E ancora:
«Mi ha messo una mano sulla bocca. Non potevo più urlare. Lui mi toccava e io ho cercato di reagire. Speravo che qualcuno si accorgesse di me».
A quel punto una donna sente le grida, si affaccia dalla finestra e strilla. Ma la violenza continua. Il 22enne bengalese, un cameriere con permesso di soggiorno umanitario, si sposta di poco. La signora che ha visto la scena rientra in casa per chiamare il 112. Il tempo della telefonata e il bengalese trascina via la sua preda, qualche decina di metri più in là, all’angolo tra via del Castro Pretorio e via Palestro. Dopo il rapporto l’aggressore ha anche costretto a consegnargli i soldi che aveva nel portafoglio, 40 euro. Quando i poliziotti della squadra mobile lo avvicinano lui nega. «Non sono io quello che cercate», dice. Ma le telecamere lo incastrano. La ragazza era venuta in Italia per imparare la lingua. Per mantenersi faceva la baby sitter.
(In copertina: via Palestro, in zona stazione Termini, nei pressi della quale è avvenuto lo stupro. Immagine di Google Street View da archivio Ansa)