Il rapporto del Senato Usa sulle torture della CIA è peggio del previsto
10/12/2014 di Mazzetta
Sono indubbiamente torture e tutte atroci, quelle elencate nel rapporto del Senate Intelligence Committee (SSIC) americano. E sono indubbiamente molte le menzogne delle amministrazioni e degli ufficiali che hanno testimoniato davanti al Congresso, che il rapporto elenca e dimostra. Un rapporto che dopo cinque anni di gestazione e di trattative è stato finalmente pubblicato ieri e che ora rappresenta il più autorevole atto d’accusa contro i neoconservatori e quanti hanno condotto gli Stati Uniti e i paesi alleati a una guerra senza fine, mentendo sistematicamente ai propri cittadini e al mondo per condurla impiegando metodi incivili quanto inefficaci.
DI COSA SI DISCUTE PARLANDO DI TORTURA – Per valutare correttamente il dibattito in corso sul Rapporto è importante conoscere e tener presente i primi due articoli della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 e firmata per gli Stati Uniti nello stesso anno dal presidente Ronald Reagan. Il primo articolo definisce cosa sia la tortura, il secondo esclude categoricamente che il ricorso alla tortura possa essere giustificato invocando lo stato di necessità o altri pretesti e stabilisce che chi prende parte alle torture è colpevole anche se agisce su ordine di un’autorità superiore:
1. Ai fini della presente Convenzione, il termine “tortura” indica qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente inflitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali, al fine segnatamente di ottenere da essa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che essa o una terza persona ha commesso o è sospettata aver commesso, di intimorirla o di far pressione su di lei o di intimorire o di far pressione su una terza persona, o per qualsiasi altro motivo fondato su qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o sofferenze siano inflitte da un agente della funzione pubblica o da ogni altra persona che agisca a titolo ufficiale, o su sua istigazione, o con il suo consenso espresso o tacito. Tale termine non si estende al dolore o alle sofferenze risultanti unicamente da sanzioni legittime, inerenti a tali sanzioni o da esse cagionate.
2. Tale articolo non reca pregiudizio a qualsiasi strumento internazionale o a qualsiasi legge nazionale che contenga o possa contenere disposizioni di più vasta portata.
Articolo 2
1. Ogni Stato Parte adotta misure legislative, amministrative, giudiziarie ed altre misure efficaci per impedire che atti di tortura siano commessi in qualsiasi territorio sottoposto alla sua giurisdizione.
2. Nessuna circostanza eccezionale, quale che essa sia, che si tratti di stato di guerra o di minaccia di guerra. di instabilità politica interna o di qualsiasi altro stato di eccezione, può essere invocata per giustificare la tortura.
3. L’ordine di un superiore o di un’autorità pubblica non può essere invocato a giustificazione della tortura.
COME SI GIUSTIFICA LA CIA – È importante tenere come bussola la convenzione sulla tortura perché l’articolo 2 esclude categoricamente che un paese o un’autorità possa giustificare il ricorso alla tortura come un’azione compiuta in stato di necessità o per legittima difesa, che è proprio la strada che CIA e amministrazione americana tentano d’intraprendere spiegando che le torture sono servite a evitare attentati o a catturare nemici capaci di portare attacchi agli Stati Uniti o ai loro cittadini e interessi nel mondo. Anche nelle ultime ore numerosi repubblicani hanno accusato il rapporto di non essere corretto perché non riconosce presunti successi ottenuti con le torture. A prescindere dal fatto che la circostanza è smentita categoricamente anche da ciò che è stato pubblicato ieri, questa forma di coercizione fisica e crudeltà invece non si giustificano nemmeno se servono a evitare un 9/11, chi la pratica e chi la ordina si rende comunque responsabile del relativo crimine.
È altresì importante notare come a distanza di più di 10 anni dall’istituzionalizzazione dell’impiego della tortura e delle «rendition», veri e propri rapimenti clandestini e del tutto privi di alcuna legalità, uno solo tra tutti i membri delle agenzie e delle amministrazioni sia stato incriminato negli Stati Uniti per un reato relativo alle torture: John Kiriakou, l’ufficiale che ha rivelato l’uso del waterboarding sui prigionieri. A fargli compagnia solo qualche soldato di Abu Ghraib, quelli che si sono fatti le foto mentre torturavano gli iracheni e poi le han messe in giro.