Rc Auto, quanto si risparmia con la scatola nera

Categorie: Economia

Il decreto Destinazione Italia prevede uno sconto minimo del sette per cento per coloro che accetteranno di far montare sulla propria auto un dispositivo che consentirà un monitoraggio del veicolo per 24 ore su 24 fungendo da prova civile in caso di sinistro, ma a conti fatti a livello economico cambia poco

Quanto si risparmia di assicurazione Rc Auto se scegliete di avere a bordo la scatola nera? Il decreto Destinazione Italia ha previsto uno sconto minimo del sette per cento sulla polizza per tutti coloro che scelgono d’installare il dispositivo sulla propria vettura. Eppure, come vedremo, questo sconto può essere addirittura molto più corposo. Merito della concorrenza tra le compagnie e della crisi che impone ai clienti la ricerca del massimo risparmio. Ma i problemi sono tanti ed all’apparenza irrisolti.



A COSA SERVE – Andiamo con ordine. Come spiega l’Ansa, le imprese assicurative sono tenute a praticare uno sconto di almeno il sette per cento in caso d’installazione della scatola nera o di strumenti equivalenti. Se questo non viene applicato, l’Ivass commina alla società assicuratrice una sanzione compresa tra 5.000 e 40.000 euro, oltre alla riduzione automatica del premio a vantaggio dell’assicurato. Supermoney aggiunge però che questo sconto potrebbe essere ben più corposo di così. La scatola nera, conosciuta anche con il nome di «Check Box», consente il continuo monitoraggio in modalità Gps della vettura così che l’assicurazione, in caso di sinistro, sa esattamente cos’è accaduto.



IL RISPARMIO – Il costo d’installazione dell’apparecchio, pari a circa 70 euro, è a carico della compagnia che fornisce la scatola in comodato d’uso al cliente che paga solo il canone di servizio, quantificabile in 18-20 euro l’anno. Questo significa che chi decide di far installare a bordo la scatola nera non deve toccarla in alcun modo. Niente manomissione e zero smontaggio. Gli unici autorizzati a metterci sopra le mani saranno i tecnici delle compagnie. E come se non bastasse, l’apparecchio oltre a monitorare le modalità di guida come la velocità di percorrenza, i dati sulle accelerazioni, eventuali mancate frenate e cambi di marcia, fa da antifurto perché consente la localizzazione della vettura grazie al segnale Gps.

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PER DIMINUIRE I COSTI – Questo in futuro potrebbe creare dei problemi a livello di privacy perché il cittadino potrebbe essere monitorato continuamente. Eppure secondo l’Ania questo può essere uno degli strumenti migliori per portare verso il basso il numero degli incidenti stradali confidando in un aumento minimo, o inesistente, del premio nei prossimi anni. Si perché nonostante l’Italia sia il Paese in cui l’assicurazione Rc Auto costi di più in Europa, per un milione e 200.000 automobilisti ritenuti colpevoli di sinistri, tale cifra è aumentata. Ed il desiderio comune di abbassare le tariffe spinge le compagnie a proporre sconti più corposi, nella speranza che siano sempre di più coloro che si affidano al Check Box per risparmiare.



IL MONITORAGGIO CONTINUO – Il Salvagente ci spiega che lo sconto può superare il 10 per cento e che lo scopo è quello d’invogliare la diffusione di tale apparecchio per contrastare il fenomeno delle frodi. Ogni informazione registrata viene inviata al database della compagnia ed alla banca dati dell’assicurazione che localizza la posizione geografica del mezzo e le condizioni d’esercizio della vettura. Ogni informazione viene registrata e inviata direttamente al database della compagnia assicurativa che gestisce in questo modo l’andamento della guida e della vettura, riuscendo anche a localizzare la sua posizione geografica.

IL RISCHIO – n caso d’incidente, il collegamento satellitare attivo ventiquattro ore su ventiquattro consente di avvertire immediatamente i soccorsi, dimostrare com’è avvenuta la dinamica del sinistro e spingere gli automobilisti a cambiare stile di guida con la promessa di una riduzione nel costo del premio. E qui si entra nel merito della questione. Perché lo sconto non è certamente generalizzato ma dipenderà da caso a caso su base geografica. Intermediachannel ha raccolto la voce di Vittorio Verdone, direttore generale dell’Ania, che ha provato a fare un po’ di chiarezza.

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UN RISPARMIO NON OMOGENEO – «Non si può definire un risparmio della stessa entità per tutti». Parole chiare che non lasciano spazio ad interpretazioni. Verdone ha ricordato poi che la spesa sostenuta dalle compagnie per ogni scatola nera è di 70 euro. Ciò significa che gli sconti maggiori saranno proposti nelle aree in cui i premi sono mediamente più alti a causa dei fattori di fraudolenza che verrebbero scongiurati dal monitoraggio Gps. Ne vale quindi la pena? Omniauto prova a proporre altri dati. Intanto ricordiamo che il decreto Destinazione Italia dev’essere convertito in legge entro il 21 febbraio. Ciò significa che al momento lo sconto dev’essere fornito. Inoltre la riduzione del sette per cento si riferisce al premio medio incassato nell’anno precedente dall’impresa nella regione di pertinenza.

I PROBLEMI IN PARLAMENTO – Questo accade con contratti stipulati con un nuovo assicurato. In caso di rinnovo, lo sconto si applica sul premio dell’anno precedente. Non bisogna poi dimenticare che in caso d’incidente, la scatola nera fa prova in giudizio. Quindi se qualcuno ha violato il Codice della Strada, potrebbe passare dalla parte del torto anche se avesse ragione. In questa maniera diminuirebbe il risarcimento per l’incidente subito. La norma prevede l’eccezione relativa al mancato funzionamento della scatola nera, ma questo però non sarebbe riscontrabile dal guidatore che, ricordiamolo, non ha accesso allo strumento. Il passaggio in questione, peraltro è stato respinto dalla commissione Giustizia che, come spiega Sicurauto, boccia l’idea dell’introduzione di una prova legale civile che può essere smentita dalla controparte solo se c’è conferma che dispositivo non funzionasse a dovere.

IL NODO DELLA PROVA CIVILE – Solo che appunto i guidatori non possono sapere se la scatola nera funziona o no, con il risultato che la prova contraria è d’impossibile realizzazione. A questo punto bisogna capire se ne vale la pena. Perché il rischio è di trovarsi in macchina una specie di Grande Fratello che controlla ogni mossa e può rappresentare anche una prova contro il guidatore in caso di sinistro per uno sconto di circa 70 euro su un premio annuale di 1000. Soldi importanti, per carità, ma che potrebbero essere «restituiti» con un risarcimento minore in caso di sinistro, qualora venisse dimostrato ad esempio che si circolava in città a 56 chilometri orari (oltre il limite di tolleranza) anziché a 55, limiti segnalati dall’Asaps.

IL CONFRONTO – Detto questo proponiamo un confronto tra compagnie per capire cosa offre il mercato per quantificare il risparmio ed avere un’idea del canone mensile corrisposto dall’assicurato. Per proporre un confronto equo abbiamo usato due servizi diversi di confronto prezzi, AssicurazionE.it e Chiarezza.it, per capire se davvero c’è un vantaggio. Abbiamo richiesto una polizza per una vettura usata per spostamenti in città di ormai 14 anni con la sola copertura Rc Auto base con l’aggiunta di tutela legale, assicurazione al conducente e soccorso stradale, per capire quali sarebbero state le offerte migliori per noi. I risultati sono stati a dir poco sorprendenti, perché in alcuni casi abbiamo assistito ad un aumento del premio rispetto a quello che ci veniva proposto. A titolo informativo, la nostra vettura test è assicurata con Direct Line.

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ASSICURARSI IN LOMBARDIA… – Appare evidente che, al di là del prezzo comunque basso per una vettura di una certa età, la differenza è oggettivamente di poche decine di euro, con l’unico discrimine per appunto la vecchia compagnia contraente. Tuttavia appare importante, se non fondamentale, ricordare che la vettura in questione è assicurata in Lombardia, provincia di Milano, una zona in cui il premio è mediamente più basso della media nazionale. Le cose cambiano drasticamente invece se pensiamo di assicurare la stessa vettura in meridione. Abbiamo portato la nostra city car di 15 anni in Puglia, nella provincia Bat, Barletta-Andria-Trani. E qui ci accorgiamo che le cose sono ancora diverse. Perché in questo caso il rapporto tende a svanire, così come lo sconto.

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…ED IN MERIDIONE – Ricordiamo che si tratta di un rinnovo e che la vettura è guidata da una persona diversa dal contraente. Entrambi non hanno avuto incidenti con colpa e la classe di assicurazione è la 1F. Inoltre la vettura data l’età e la scarsità di optional non corre alcun rischio di vandalismo. Insomma, abbiamo proposto la versione più semplice di una polizza assicurativa. Ma nel leggere i dati forniti da Assicurazione.it e Chiarezza.it, appare evidente che vi sia una discrepanza nel calcolo delle tariffe rispettivamente senza e con la scatola nera. Segno che lo sconto effettivamente è presente. Prendiamo ad esempio quanto proposto da Chiarezza.it relativamente alla polizza Con Te nelle due soluzioni con e senza scatola nera. 150 euro di differenza. Non pochi. Bisogna però stare attenti perché, ad esempio Genialloyd nella sua pagina Facebook ha spiegato di non disporre ancora di una scatola nera da proporre ai clienti. Bisogna quindi capire a chi bisogna rivolgersi e se questo ha a disposizione il servizio in questione.

SERVE CHIAREZZA – In sostanza nonostante i cittadini abbiano a disposizione la possibilità di poter scegliere, sono poche le società che al momento offrono la scatola nera e, nel caso di Genertel Quality Driver, sono pagabili a parte. A questo punto il buon consumatore dovrebbe valutare se davvero vale la pena cercare il risparmio a tutti i costi o se è meglio in questo caso affidarsi alla propria esperienza mantenendo il vecchio contratto o cambiando la propria Rc Auto in maniera tradizionale rinunciando allo sconto e puntando invece alle politiche di concorrenza tra le compagnie. Perché se è vero che uno sconto del sette per cento non guasta mai, è la situazione ad essere alquanto confusa e fumosa, con il risultato che il beneficio potrebbe addirittura non essere realmente quantificabile. Magari il futuro sarà delle scatole nere ma ad oggi il gioco sembra non valere la candela. Anche perché la scelta d’installare tale dispositivo può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Ed allora, ne vale la pena?