La Camera dei deputati ieri ha detto il primo sì alla regolamentazione delle lobby. La Giunta per il regolamento di Montecitorio ha infatto approvato un protocollo sperimentale che mette i paletti per chi vuole esercitare l’attività di lobbista. Una delle novità riguarda il registro dei lobbisti, che verrà pubblicato sul sito della Camera.
I lobbisti (tutti i soggetti che svolgono «in modo professionale l’attività di rappresentanza di interessi») dovranno anche presentare una relazione annuale sull’attività svolta, anch’essa pubblicata sulle pagine web di Montecitorio. La rappresentanza di interessi è definita come attività «svolta da persone fisiche o giuridiche attraverso molteplici forme, volte a perseguire interessi leciti propri o di terzi nei confronti dei deputati». Ne parla Andrea Marini sul Sole 24 Ore:
Tra i requisiti per potersi iscrivere al registro c’è l’obbligo di avere la fedina penale priva di condanne definitive per reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio. Viene anche introdotto un «anno sabbatico» per gli ex deputati o ex membri del Governo che vogliono dedicarsi a questa attività: dovranno attendere un anno prima di poterla svolgere alla Camera. Ciascun lobbista, nella relazione in cui riferisce tutti i dettagli della propria attività, dovrà soprattutto indicare i deputati contattati. Una falsa dichiarazione in questa relazione è uno dei fatti che comportano sanzioni, che verranno decise dall’Ufficio di presidenza della Camera e potranno andare dalla sospensione del lobbista dal registro sino alla sua cancellazione. Infine, è stato dato mandato all’Ufficio di presidenza della Camera di individuare all’interno di Montecitorio «locali e spazi» entro i quali i lobbisti potranno svolgere la loro attività. A oggi i lobbisti possono stare davanti alle Commissioni prima, durante e dopo le sedute, potendo così incalzare i deputati, specie durante l’esame di provvedimenti importanti come la legge di Stabilità.
(Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)