Renzi sulle banche: «Ci sono manovre, ma nessun attacco all’Italia. Il sistema è solido»

21/01/2016 di Redazione

«C’è una manovra su alcune banche, punto. Il sistema secondo me è molto più solido di quello che legittimamente alcuni investitori temono». Ovvero: nessun attacco all’Italia. È con queste parole che il premier Matteo Renzi commenta oggi le tensioni sul mercato finanziario degli ultimi giorni che colpiscono soprattutto i titoli degli istituti di credito. In un’intervista rilasciata al direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano il capo del governo ha negato l’esistenza di forti rischi:

Intanto in questi giorni i titoli bancari sono stati fortemente penalizzati sui mercati finanziari. Con lo scudo della Bce non è più possibile un attacco ai titoli sovrani di un Paese dell’Eurozona, come è accaduto in passato anche per l’Italia. Oggi l’opinione diffusa è che l’unico attacco possibile possa passare proprio per il settore bancario. È quello che sta accadendo?
No. C’è una manovra su alcune banche, punto. Il sistema secondo me è molto più solido di quello che legittimamente alcuni investitori temono. Ai miei interlocutori dico sempre che quando alcuni importanti investitori hanno abbandonato l’Italia nel momento più buio del 2011-2012 hanno perso una grande opportunità: se avessero mantenuto le loro posizioni ad esempio sui titoli di stato – con quei valori – oggi farebbero soldi a palate. E invece magari l’assicuratore tedesco o il bancario francese ha acquistato altro. E oggi se ne pente, eccome se se ne pente. Gli eventi di queste ore agevoleranno fusioni, aggregazioni, acquisti. È il mercato, bellezza. Vedrà che sarà uno scenario interessante, ne sono certo.
Che cosa vi siete detti nell’incontro a Palazzo Chigi con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il direttore generale Salvatore Rossi? Avete misure allo studio?
Seguiamo la vicenda, insieme.
Il Monte dei Paschi, in particolare, è sotto attacco: ha perso oltre il 40% in tre giorni. Gli investitori e i risparmiatori sono preoccupati. C’è una soluzione in vista? Può rassicurarli e come?
Il Monte dei Paschi oggi è a prezzi incredibili. Penso che la soluzione migliore sarà quella che il mercato deciderà. Mi piacerebbe tanto fosse italiana, ma chiunque verrà farà un ottimo affare.
Un analista di JP Morgan, ripreso dal Financial Times, ha detto: evitate l’Italia. C’è o non c’è il rischio che si moltiplichino i grandi investitori che tornino a suggerire di evitare i titoli italiani, anche in relazione allo scontro con Bruxelles?
Gli analisti con cui parliamo tutti noi, i big, di JP Morgan e di altre realtà sanno perfettamente che investire in Italia oggi è una ghiotta opportunità. Direttore, investire in Italia è una delle scelte più convenienti oggi: Paese stabile, sistema solido, tensioni geopolitiche altrove. Gli investitori lo sanno.
Ma gli italiani possono stare sicuri con i loro risparmi?
Ovviamente sì. E del resto avere uno dei risparmi privati più alti rispetto al Pil è la grande forza italiana. Non la disperderemo mai.

 

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RENZI «L’ATTACCO DI JUNCKER? SBAGLIATO NEL METODO E NEL MERITO»

Nell’intervista al Sole 24 Ore Renzi ha anche commentato l’attacco all’Italia del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, giudicando «sbagliato» l’intervento:

L’attacco che il presidente della Commissione Juncker ha rivolto all’Italia alcuni giorni fa è inusuale e inaccettabile. Ma al di là dell’attacco, non la preoccupa che nessun capo di governo d’Europa abbia espresso solidarietà all’Italia sottolineando questa incongruenza? Non c’è il rischio concreto di un isolamento?
Credo che Jean-Claude abbia sbagliato linguaggio nel metodo e sostanza nel merito. Ma non mi preoccupa certo un infortunio verbale del presidente della Commissione: siamo l’Italia, uno dei Paesi fondatori. E il mio partito è il partito più votato in Europa, con oltre undici milioni di voti. Se Juncker è lì, è grazie anche ai voti del Pd e del Pse. Non sono permaloso. Se Juncker sbaglia una conferenza stampa, pace. Se Juncker sbaglia politiche, allora sì che mi preoccupo.
Che cosa dirà alla Merkel quando la incontrerà?
Che la prima a essere interessata ad avere un’Italia forte e una Germania meno egoista si chiama Angela Merkel. La stimo e farò di tutto per darle una mano. Ma le regole devono valere per tutti, nessuno esclusa. Anche per la Germania, insomma.

(Foto di copertina: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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