Renzi: «Migranti, bisogna muoversi: subito un diritto d’asilo europeo. Le unioni civili? Si faranno»
30/08/2015 di Redazione
«Io sono sempre lo stesso. Un ragazzo di provincia che a meno di quarant’anni è stato chiamato a cambiare il sistema politico considerato più gerontocratico nell’intero Occidente. Il sogno di un percorso di cambiamento, iniziato dalla Leopolda cinque anni fa, sta diventando realtà». È un Renzi a 360 gradi e più battagliero che mai quello che si confessa ad Aldo Cazzullo sulle pagine del Corriere della Sera di oggi: rivendica i traguardi già raggiunti dal suo governo, dagli 80 euro al ritorno alla crescita passando per la legge elettorale, la riforma del lavoro, della scuola e della pubblica amministrazione, fino all’Expo. Poi rilancia, internazionalizzazione del dramma migranti, abolizione delle tasse, riforma costituzionale e unioni civili. Senza risparmiarsi un paio di stilettate alla minoranza del suo partito («L’alternativa al Pd si chiama Matteo ma di cognome fa Salvini») e un messaggio a Berlusconi.
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MIGRANTI –
Prima di tutto l’emergenza che sta portando sulle coste europee migliaia di persone che scappano da fame e conflitti e troppo spesso trovano la morte nei loro viaggi della speranza:
Mare Nostrum aveva caricato tutte le questioni sull’Italia: noi abbiamo chiesto solidarietà e coinvolgimento. Dopo la strage di aprile e il vertice straordinario che ne è seguito sono arrivati i primi provvedimenti. Ancora pochi, spesso miopi, frammentati. Ma le drammatiche immagini di quei bambini asfissiati nel Tir, di quei bambini uccisi nelle stive delle navi ci dicono che l’Europa deve cercare una strategia. […] Non dobbiamo solo tamponare l’emergenza, ma anche avere un ruolo maggiore in Africa e in Medio Oriente. Investire di più sulla cooperazione internazionale. Agevolare i rimpatri. E bloccare i trafficanti di uomini, per sempre. […] È finito il tempo dei minuti di silenzio: si scelga finalmente di superare Dublino e di avere una politica di immigrazione europea, con un diritto d’asilo europeo
RIFORME –
Poi i temi di casa nostra. Detto del rilancio del piano per abbattere le tasse – i soldi ci sono, rassicura Renzi, 17 miliardi di flessibilità dall’Ue – si torna sulla riforma Costituzionale e sulle forze politiche pronte a votarla. Per il premier non c’è bisogno di nessun pallottoliere:
Se vogliamo fare una forzatura sul testo uscito dalla Camera, i numeri ci sono, come sempre ci sono stati. Chi ci dice che mancano i numeri sono gli stessi che dicevano che mancavano i voti sulla legge elettorale, sulla scuola, sulla Rai, sul Quirinale. Se vogliamo forzare possiamo farlo. Ma noi fino alla fine cerchiamo, come sempre, un punto d’incontro
E Verdini? Questa la risposta, con annessa una spallata alla minoranza:
Il gruppo di Verdini ha già votato le riforme al primo giro. Mi stupirei del contrario. La mia minoranza firma gli emendamenti con Calderoli e Salvini, Grillo e Brunetta; e dovrei imbarazzarmi per il voto di chi già ha sostenuto questa riforma? Dovrei chiedergli: scusa, Verdini, stavolta puoi votare contro se no quelli della mia minoranza ci rimangono male?
Associazione di idee. Verdini chiama Berlusconi e il premier sembra spedire un messaggio all’ex Cavaliere:
È altalenante: un giorno segue Salvini, il giorno dopo cura i rientri a casa, da Balotelli alla De Girolamo. Un giorno vuole il Nazareno Bis, un giorno le elezioni anticipate. Da quelle parti hanno poche idee, ma confuse. Se le chiariscono e vogliono confrontarsi siamo qui. Altrimenti bye bye. Berlusconi è circondato da molti consiglieri. Alcuni gli suggeriscono di fare una guerra senza frontiere al governo e al sottoscritto. Auguri!
COPPIE DI FATTO –
Infine le unioni civili:
Si faranno. Punto. Anche qui: usciamo da vent’anni di scontri ideologici. Anche qui: ci sono i numeri per una forzatura, ma spero di trovare un punto d’intesa ampio. Il richiamo alla famiglia tuttavia non è in contraddizione con le unioni civili ed è un richiamo molto corretto, secondo me. Nella legge di Stabilità va inserito un piano famiglia, dagli asili nido fino agli interventi per i bambini poveri e le famiglie numerose.