Perché Renzi lotta contro l’UE

20/01/2016 di Andrea Mollica

Matteo Renzi Europa

Il quotidiano tedesco Die Welt racconta lo scontro tra il presidente del Consiglio e l’UE, iniziato a fine 2015 e cresciuto di intensità nelle prime settimane del 2016.

MATTEO RENZI UE

Il Consiglio europeo, l’organismo che riunisce i capi di Stato e di Governo dei 28 Paesi Membri UE, del 17 e 18 dicembre 2015 era stato contraddistinto da uno scontro tra Matteo Renzi e Angela Merkel. Il presidente del Consiglio italiano aveva criticato la Germania per il suo al completamento dell’unione bancaria con l’assicurazione comune sui depositi, e accusato l’UE di favoritismo verso Berlino per il suo appoggio al progetto Nord Stream. Come rimarca Die Welt, giornale conservatore tedesco che aveva celebrato le riforme del governo di  Matteo Renzi, il presidente del Consiglio si era conquistato un ruolo da “favorito” di Bruxelles nei primi mesi del suo mandato.

Renzi era il prediletto delle elite europee, apprezzato per il suo energico corso riformatore e per la sua risoluta retorica contro chi si opponeva al cambiamento in Italia. Neanche due anni dopo il rapporto tra Roma e Bruxelles è diventato ben più complicato. Il premier italiano sta inasprendo i toni nel 2016, provocando irritazione nell’UE.

L’ultimo episodio di questo scontro tra il Governo del nostro Paese e l’Unione Europa sono i fondi alla Turchia per aiutare Ankara nella gestione del flusso dei migranti. L’Italia chiede che l’intera tranche di finanziamenti, 3 miliardi, sia erogata dall’UE, e non dai governi nazionali. Proprio nell’ultimo Consiglio europeo si era raggiunto un accordo in tal senso, che ora l’esecutivo guidato da Renzi riconosce solo parzialmente.

MATTEO RENZI UE MERKEL

Il ministro Pier Carlo Padoan ha rimarcato come l’Italia non stia bloccando l’intesa con la Turchia, ma voglia che sia finanziato interamente dal bilancio comunitario. Per Die Welt la situazione però è più complessa.

Non è una questione che riguarda un semplice dettaglio tecnico. Secondo i diplomatici di alto rango l’attegiamento di Renzi si spiega con un chiaro calcolo politico. L’Italia si sente penalizzata sul tema dei migranti, con l’UE che ha abbandonato Roma per lungo tempo a fronteggiare l’onda di stranieri arrivati sulle nostre coste. La ricollocazione dei migranti non sta funzionando. Per questo l’Italia non comprende perché si debba aiutare la Turchia. Probabilmente l’Italia si aspetta concrete controprestazioni per un suo sì all’intesa con Erdogan.

I temi su cui l’Italia pretende di ricevere aiuti dall’Europa sono diversi. Die Welt cita la politica energetica, la flessibilità, parola in codice secondo il quotidiano tedesco per fare più debiti, e sostegno per il consolidamento del suo sistema bancario traballante. Questi temi hanno aperto un confronto di intensa, e piuttosto rara, polemica tra Roma e Bruxelles, come dimostrano le aperte critiche al Governo arrivate dal presidente della Commissione Juncker come dal commissario all’Economia Moscovici, un socialista. Come rimarca Die Welt

MATTEO RENZI ITALIA

Renzi ed Europa, quella che era iniziata come una relazione di intensa passione è diventata una convivenza obbligata ora in crisi, che necessita di terapia di coppia. Il tempo della reciproca trasfigurazione e delle illusioni è ormai passato. L’UE deve prendere atto, che l’attuale Governo di Roma è meno europeista rispetto agli esecutivi passati. I predecessori di Renzi, Mario Monti ed Enrico Letta, portavano con sé molta più esperienza acquisita nell’UE. A Renzi manca il pedigree europeo. Si è costruito nella politica locale, e si orienta molto più verso gli Stati Uniti che verso l’Europa. I suoi modelli non sono Alcide De Gasperi o Konrad Adenaur, ma Robert Kennedy e Barack Obama.

Die Welt rimarca come nell’UE crescano i dubbi sulla reale volontà riformatrice di Matteo Renzi, e se la flessibilità concessa , che si è tradotta in un aumento dell’indebitamento, possa davvero aiutare l’economia. Il quotidiano tedesco rimarca come l’UE abbia concesso flessibilità sui bilanci per permettere le riforme strutturali nel 2014, ma ora Renzi la pretende anche per il 2015 e per il 2016 pur non avendo adottato interventi che la potrebbero giustificare. Anche lo stallo sulla spending review, la riduzione della spesa promessa dall’esecutivo, è un fattore che provoca irritazione a Bruxelles.

Matteo Renzi sta guardando molto più ai suoi elettori in patria invece che all’Europa. Nel 2016 ci saranno importanti elezioni comunali. A Milano, Napoli, Roma e Torino saranno scelti i nuovi sindaci. In autunno seguirà un referendum costituzionale sulla riforma del Senato. Tutto questo potrebbe rappresentare l’inizio di elezioni nazionali, che potrebbero svolgersi nel 2017. Matteo Renzi è diventato presidente del Consiglio senza aver mai vinto un’elezione, facendo cadere Enrico Letta dopo aver conquistato potere nel suo partito. Lo scontro con Bruxelles mira a conquistare elettori.

Photo credit: Carl Court/Getty Images

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