Fabio Fognini riesce in un’impresa straordinaria, mettere alle corde il campione in carica di Wimbledon Andy Murray: il centrale del tennis di Rio 2016 si infiamma sotto la gragnuola di colpi vincenti dell’italiano che si riprende dall’1-6. Una partita emozionante che dall’1-2 a favore dello scozzese nel secondo set vede il nostro infilare otto giochi a zero all’avversario, arrivando alla vittoria del secondo set per 6-2 e poi al 3-0 nel terzo.
Sembra fatta, ma Murray, che sembra Fognini nelle reazioni emotive in questo frangente, piazza la zampata del campione, recuperando da un possibile punto del 4-1 di Fognini, su una prima contestata – erroraccio dell’arbitro su cui il tennista di Sanremo spende l’ultimo challenge, a ragione – a mettere a segno il controbreak. Ed è lui a questo punto che ne inanella un altro e ha un parziale di 6-0. Quel challenge che gli dà beffardamente ragione, è la tomba dell’italiano. Che prende tre punti da un Murray a quel punto perfetto mentre lui, ormai fuori dalla partita unisce sfortuna ed errori senza più riprendere in mano la partita.
Si prende solo il gusto di annullare un solo match point alla fine dello scambio più bello di questo torneo olimpico, vincendolo, per ricordare a tutti che oggi, l’impresa l’ha fatta lui. Anche se a giocarsi la medaglia va lo scozzese, costretto a fare il pallettaro da fondo campo per portarla a casa. Finisce 6-1, 2-6, 6-3, ma l’italiano ha giocato meglio e ha conquistato il pubblico. Che lo ringrazia con cori e applausi, ma lui torna a casa con due quarti di finale, in doppio e in singolo, a un passo dalle medaglie.
Peccato Fabio, ma oggi più che mai hai dimostrato di poter battere tutti. Smettila di prendertela con il mondo e prendi gli avversari a pallate. E magari a Tokyo ti prendi la rivincita.