Le rivelazioni sul M5S: dal Casaleggio «pazzo» ai segreti della scalata di Di Maio

07/09/2017 di Redazione

Beppe Grillo che definisce Gianroberto Casaleggio «pazzo». Casaleggio che si definisce «come Licio Gelli» o «come Cuccia». L’incertezza dopo il successo elettorale del 2013: «E ora che facciamo?». I segreti della scalata di Luigi Di Maio: «Esclude ogni discussione dal gruppo parlamentare». Sono alcuni retroscena sul Movimento 5 Stelle svelati dal libro ‘Supernova. Com’è stato ucciso il M5S’, scritto dai due ex Nicola Biondo e Marco Canestrari (negli scorsi anni rispettivamente capo dell’ufficio comunicazione M5S alla Camera e informatico della Casaleggio Associati). A 10 anni esatti dal primo Vaffa Day il racconto dei grillini della prima ora riporta numerose testimonianze raccolte all’interno del Movimento per spiegare come quel partito nato dalla rete abbia tradito negli anni i principi sui quali era fondato. Alcuni retroscena vengono riportati dal Giornale in un articolo a firma di Paolo Bracalini:

All’inizio, Grillo inviava i testi via fax alla Casaleggio e lì venivano corretti e pubblicati. Presto però il guru prende in mano il blog e «diventa l’ideatore di quasi tutte le campagne proposte da Grillo». Di lui il comico dice a Canestrari: «È pazzo! È completamente pazzo!».

M5S, GIANROBERTO CASALEGGIO: «IO COME LICIO GELLI E CUCCIA»

Prima del M5S Casaleggio sperava di portare l’Italia dei Valori al 10% per cambiare l’Italia:

La frase di Gianroberto Casaleggio quando, nel 2007, cura la comunicazione dell’Idv di Antonio Di Pietro. «Io sono come un Licio Gelli buono, ma riservato come Cuccia. Se riesco a portare Di Pietro al 10% il Paese cambia».

 

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M5S, BEPPE GRILLO NEL 2013: «ABBIAMO VINTO… CHE FACCIAMO?»

In realtà oltre il 10% è finito il Movimento 5 Stelle, nel 2013. Generando però non solo entusiasmo, ma anche qualche preoccupazione. Riporta ancora Bracalini sul Giornale:

La telefonata di Grillo a Casaleggio la mattina dopo che il M5S prende il 25% alle politiche del 2013. «Pronto, Beppe?». «Gianroberto, sono io. Abbiamo vinto. E adesso cosa facciamo?». Istrionico,ma anche svuotato dopo un tour massacrante, Grillo non aveva la minima intenzione di scendere a Roma, e voleva restare nella sua casa di Sant’Ilario, «a curare l’orto: ho la lattuga che mi scappa da tutte le parti».

M5S, BEPPE GRILLO: «ABBIAMO UN 10% DI SCILIPOTI»

Negli stessi giorni il leader è anche preoccupato per deputati e senatori «non all’altezza»:

«Abbiamo un dieci per cento di Scilipoti…» dice Grillo. «Il gruppo parlamentare non è all’altezza. Non potevamo candidare persone molto brave ma già elette negli enti locali. Le elezioni ci hanno colto di sorpresa e le nostre liste sono state riempite alla rinfusa» confida invece Casaleggio a Nicola Biondo. «Loro sono lì per il Movimento, non devono fare politica, non tocca a loro, sono solo lo strumento di un programma e devono rispettare le regole che hanno sottoscritto. Grazie al Movimento hanno avuto uno stipendio e un minimo di visibilità, chi non ci sta si accomodi fuori».

M5S, LUIGI DI MAIO E IL MONDO DIVISO «TRA CHI È SFIGATO E CHI NO»

Per quanto riguarda Di Maio, tra i vari retroscena di Supernova, si racconta di quando il vicepresidente della Camera alla mensa di Piazza San Silvestro puntando l’indice verso il balcone, già nel 2015, pensava in grande e diceva ‘Quando saremo lì’. Ma si parla soprattutto del mistero della sua ascesa nel Movimento:

Il suo mondo si divide «tra chi è sfigato e chi non lo è», parole sue. Sinonimi di sfigato: chi critica, chi non veste in giacca e cravatta, chi nutre dubbi. Racconta un insider grillino: «L’arma vincente della scalata di Di Maio è stata quella di escludere ogni discussione dal gruppo parlamentare. O sei con lui o sei contro, in un brutto alone di omertà, che poco ha a che fare con l’Onestà». Di Maio governa col do ut des. È molto riconoscente con chi gli riferisce pettegolezzi interni al Movimento. «Racconta una storia interna al Rampollo e raggiungerai il paradiso per sempre entrando nelle sue grazie».

Non mancano gli aneddoti sulla candidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma. In particolare lo scarso interesse di Grillo per la Capitale: «Se la tenessero…». L’attuale prima cittadina sarebbe stata scelta da Davide Casaleggio e avvertita con una telefonata: «Abbiamo pensato a te…». È lo stesso Casaleggio che dice categoricamente no alla verifica delle votazioni online del Movimento: «Col c… che faccio entrare una società estranea nel mio database».

(Foto: ANSA / MATTEO BAZZI)

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