Rolling Stones a Roma 2014, il concerto delle polemiche
23/06/2014 di Tommaso Caldarelli
Rolling Stones a Roma il 22 giugno 2014, il concerto è appena finito e le polemiche sono appena iniziate. Fin da ieri a Roma il sindaco, la politica romana, i giornali sono entrati in un turbinio di contestazione: la questione sul tavolo è quello della tariffa pagata dall’organizzazione del concerto-evento alle casse dell’erario. Una cifra ritenuta irrisoria: 8mila euro di affitto, davvero troppo poco secondo molti. Sopratutto se si tiene conto del fatto che a Parigi, al Parco dei Principi, gli Stones hanno sborsato 900mila euro, e a Londra, ad Hyde Park, 300mila euro non sono stati un problema per la band.
ROLLING STONES A ROMA QUASI GRATIS – Insomma, concerti a Roma a prezzi di saldo. Il primo a dirlo è il sindaco: “Sono talmente d’accordo”, ha detto Ignazio Marino, “che il 30 aprile la giunta ha votato il provvedimento per l’aumento delle tasse di occupazione del suolo pubblico anche di 10 volte a seconda della situazione. Ora è l’Assemblea Capitolina che deve approvare la nuova normativa”. Anche per l’assessore Marta Leonori i prezzi sono “irrisori” e “da correggere”. Secondo l’organizzazione dell’evento a Roma sarebbero arrivati 25 milioni di euro in indotto: alberghi, cibo, acquisti dei tanti fan degli stones accorsi a Roma letteralmente da tutto il mondo. “Nessuno ci regala niente”, ha detto Mimmo d’Alessandro. Peccato però che, riporta il Messaggero nella cronaca di Roma, secondo tutte le associazioni di categoria delle imprese turistiche – la Fiavet in testa – l’indotto per quest’evento difficilmente andrà oltre i due milioni di euro, al massimo tre.
ROLLING STONES, PROTESTE E POLEMICHE – “Molte persone nemmeno dormono a Roma, in tanti sono col sacco a pelo. Chi pernotta sceglie bed e breakfast e prezzi minori”, anche perché in questo periodo le strutture ricettive sono “già in overbooking”. Un concerto del genere non produce “guadagni significativi dal punto di vista alberghiero e della ristorazione”, non porta “turismo di qualità” e il grosso degli incassi “li fanno i camion bar”. E oltre al pasticcio costi, l’amministrazione capitolina si dovrà confrontare con le proteste dei residenti, che si sono definiti “prigionieri della zona rossa del concerto” e stanno per presentare esposti tramite il Codacons; con la denuncia di “danno erariale” presentata dal consigliere Alessandro Onorato che ha chiesto: “Perchè l’Osp è stata fatta pagare solo per il giorno del concerto e non fin dall’11 giugno?”