Roma, bilancio 2015: Marino strizza in un solo anno il piano di rientro triennale

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Tagli per 320 milioni a scuola, cultura e personale delle partecipate. Più risorse per i trasporti e per l'illuminazione pubblica.

Il Bilancio previsionale 2015 arriva in Campidoglio per la presentazione ai capigruppo. Ma il documento, approvato lo scorso 30 dicembre dalla Giunta Marino bis in pompa magna, è ancora latitante. Cosa che, negli ultimi giorni, ha creato agitazione tra opposizione e maggioranza. Il fatto che nessuno abbia ancora visto nulla, suggerisce l’idea che l’esecutivo di Ignazio Marino abbia votato lo scheletro di un bilancio ancora da definire per rispettare, almeno formalmente, la tempistica.



I NUMERI – Le cifre, non ancora ufficiali, parlano di un sacrificio di 320 milioni, tradotto in un taglio medio per gli assessorati del 18-20%. La scure del piano di rientro si abbatte pesante su cultura, scuola e personale delle aziende partecipate, risparmiando solo il trasporto pubblico. La mobilità avrà infatti 45 milioni in più, necessari a far partire i nuovi cantieri e ad evitare il fallimento dell’Atac. Sul piatto 155 milioni di trasferimenti da Stato e Regione, che verranno destinati all’installazione di lampade led sui lampioni dell’illuminazione pubblica (53 mln), allo sviluppo della MetroC (30 mln), ai Municipi (15 mln) e alle opere già in corso.

I DUBBI – C’è scetticismo a Palazzo Senatorio e non solo nell’opposizione. La pianificazione dell’assessore al Bilancio Silvia Scozzese non convince Sel. Più il sindaco si avvicina a Matteo Renzi, più i vendoliani si allontanano dal chirurgo. Grattacapi che non escludono nemmeno il Pd. Nell’ultima Capigruppo i democratici, ed in primis la presidente dell’Assemblea Valeria Baglio, hanno chiesto alla Scozzese di conoscere nel dettaglio la manovra, ancora piuttosto torbida.



RIENTRO CONCENTRATO – Marino ha voluto “spremere” il piano di rientro triennale imposto dal Governo in un solo anno, seminando perplessità tra opposizione e maggioranza stessa. Una partita da chiudere entro gennaio secondo il sindaco, ma che, tra discussione, commissioni, Municipi e pioggia di emendamenti non vedrà la luce prima di un paio di mesi.