Roma, troppe buche: Campidoglio sotto accusa

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L'assessore ai lavori pubblici: "Se le ditte sono responsabili non le pagheremo". Oltre 2000 incidenti in metà anno, la procura vuole sapere se il Comune vigila adeguatamente

Roma, troppe buche: per i romani, certo non è un mistero. E il Campidoglio finisce sotto accusa: la procura, dopo un esposto del Codacons, vuole vederci chiaro. Il Comune vigila abbastanza sulle strade della città? Non sembra, visto il censimento di oltre 2000 incidenti in un periodo di sei mesi: l’ipotesi di reato è quella di omissioni in atti di ufficio, e saranno presto convocati in Procura dirigenti comunali del Comune di Roma.



ROMA, TROPPE BUCHE: CAMPIDOGLIO SOTTO ACCUSA

Il Messaggero riporta le notizie sulla causa incardinata a Piazzale Clodio.

In cinque mesi, da gennaio a maggio, sono state catalogate 2.298 di buche. Di più: 2.101 tra scooteristi e automobilisti (più decine di passanti) sono finiti in ospedale o hanno riportato danni seri ai mezzi per colpa di quegli avvallamenti che per incuria della pubblica amministrazione continuano a rimanere al centro o ai lati della sede stradale. La procura, allertata dal Codacons, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio. Le ditte di manutenzione pagate dal Campidoglio lavorano come dovrebbero? I funzionari comunali addetti al controllo, verificano che i lavori siano eseguiti a regola d’arte?



Il Comune ha già fatto sapere che se saranno accertate responsabilità delle ditte, le imprese non saranno pagate. Ma la Procura si sta chiedendo anche se gli uffici del Campidoglio effettuino la corretta vigilanza sui lavori.

Ieri l’assessore Maurizio Pucci ha fatto sapere che «le responsabilità della situazione trovata non sono nostre e sollecitiamo la procura a indagare» e che «qualora dovesse emergere anche dalle nostre indagini che le ditte hanno fatto male i lavori di rifacimento dell’asfalto in determinati cantieri, noi non le pagheremmo e le chiameremmo a rifare l’intervento». Tuttavia il pm Barborini intende scoprire se c’è anche responsabilità penale per lo stato in cui si trovano le strade della capitale e ha delegato le indagini alla sezione di polizia giudiziaria della Polizia Locale interna a Piazzale Clodio



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I dati raccolti sugli incidenti nella Capitale, secondo il quotidiano della città, fanno impressione, spaventano. Ci sono quartieri in cui si registra, sostanzialmente, un incidente al giorno.

Il record delle segnalazioni nel centro storico. Sono stati 566 gli interventi effettuati per le anomalie dell’asfalto. In pratica tra i tre e i quattro al giorno, trappole che hanno causato 144 gli incidenti stradali rilevati dagli agenti di polizia di Roma Capitale. La graduatoria dei quartieri a rischio incidenti però segue altre strade. E fa paura. Al primo posto Ostia con 425 schianti (e 74 buche catalogate); secondo Torri con 277 (e soli 31 interventi di ripristino) e terzo Eur con 167 incidenti (e 271 riparazioni). Quasi un incidente al giorno anche a Tiburtino (con 129 rilievi), come a Marconi (117), seguite a ruota da Aurelio (109) e Parioli che, con i 95 sinistri rilevati, sta appena sotto la soglia dei cento. Più ««sicure»» le strade di Casilino con 66 schianti, Cassia 55, Monte Mario 53, e Monteverde 43.

La procura vuole vederci chiaro sulle procedure; il malaffare, l’incuria e la sciatteria nei processi di gestione della città hanno coinvolto anche i manti stradali? Vengono utilizzati i materiali a norma? I tempi sono rispettati? Secondo le aziende, no.

Intanto alcune ditte, come è capitato di recente ai Parioli, rinunciano alla responsabilità del monitoraggio sulle vie, limitandosi a tappare gli squarci: il Comune non paga o paga dopo anni. L’inchiesta si incrocia con quella appena aperta dal pm Alberto Galanti sull’assegnazione degli appalti per il rifacimento delle strade e soprattutto sui materiali utilizzati. Una indagine che mira ad accertare se in Campidoglio viene utilizzato uno standard per la composizione dell’asfalto e se viene rispettato dalle ditte che eseguono i lavori. Ma soprattutto se anche i municipi si attengono a tali direttive rispettando inoltre le procedure degli appalti. Saranno quindi cruciali i risultati delle analisi di alcuni campioni di conglomerato bituminoso, di asfalto, prelevato qua e là nelle strade più disastrate.