Roma, il commissario Tronca dichiara guerra ai centurioni

C’è un’attrazione un po’ clandestina che tutti i turisti che visitano Roma sono ormai abituati a conoscere: i centurioni al Colosseo. Figuranti travestiti che offrono a chi vuole rivivere in maniera un po’ posticcia i fasti dell’antica Roma delle foto in costume con sfondo archeologico; a pagamento, chiaro: e che pagamento. Un giro d’affari stimato in decine di migliaia di euro, per ogni singolo centurione, il tutto chiaramente esente tasse: un universo su cui il Campidoglio, nella gestione commissariale di Francesco Paolo Tronca, ha intenzione ora di porre mano.

ROMA, IL COMMISSARIO TRONCA ALLA GUERRA DEI CENTURIONI DEL COLOSSEO

Ce ne parla il Messaggero nella Cronaca di Roma.

Le banconote passano di mano in mano. Dieci, venti, cinquanta euro. Dal portafoglio dei turisti alla bisaccia sotto la pseudo-corazza di plastica (a ben guardare altro non è che il marsupio di una griffe taroccata). Il business abusivo della foto-souvenir con l’ultimo scampolo di Massimo Decimo Meridio (vedi Il Gladiatore) va in scena con la precisione di un orologio svizzero. Centurioni, legionari, gladiatori, vai a capire. Il pastiche storico è tutto, in questo esercito di figuranti di vago stile “peplum”. Difficile fare un calcolo al centesimo, visto che quelle dei finti centurioni non sono prestazioni con ricevuta fiscale e quindi soggette a tassazione. Ma il giro d’affari (in nero) è molto alto. Le stime parlano di 11mila, anche 12mila euro al mese per ciascun finto centurione. Ma al Campidoglio si prepara la controffensiva

I centurioni guadagnerebbero anche 300-400 euro al giorno, chiedendo “un’offerta libera” per la loro prestazione, per mettersi in posa. Un’offerta che, alla fine, tanto libera non è.

LEGGI ANCHE: Colosseo chiuso per assemblea sindacale, l’ira del ministro

L’approccio è testato. Intercettano i turisti, sfoderano simpatia e goliardia, rassicurano che «È gratis, non dovete dare nulla! Potete dare una mancia se volete». Il turista abbocca. In fondo, sono a Roma, a pochi metri dal Colosseo. Poco più in là si intravede una pattuglia della polizia municipale, una unità mobile dei carabinieri, una camionetta dell’Esercito. Ma dopo la foto, guai a dare solo 5 euro. I finti centurioni dal gladio posticcio e i sandali da mare chiedono di più. Pretendono. Come è capitato a due turiste americane, minacciate e taglieggiate dai centurioni a tal punto da scrivere una mail alla Soprintendenza archeologica di Roma per raccontare le brutte “vacanze romane”. E come è accaduto alla troupe di un’emittente romena contro cui è scattata la violenza: i 30 euro concordati all’inizio per la foto non bastavano più e i figuranti ne volevano 100. Dal Campidoglio confermano che sono «totalmente abusivi». «I centurioni sono a tutti gli effetti abusivi – ribadiscono dal Comune – Poiché non c’è ancora una norma specifica su di loro, può succedere che il vigile li tolleri. È anche vero che proliferano quando il vigile non è presente».

Ora dal Campidoglio si stanno elaborando le regole per mettere freno a questo business, anche perché intercettare l’abusivismo sembra non essere mai stato così facile.

Piazza del Colosseo è un modello. Qui si dividono la zona con precisione certosina circa 18 figuranti. Stanno sul lato Nord del monumento, verso via dei Fori Imperiali, tra i semafori e le scale che portano a largo Agnesi, sotto il podio del tempio di Venere e Roma, all’uscita del Colosseo sul lato Sud, e verso l’Arco di Costantino. La mappa delle postazioni sistematiche continua su via dei Fori Imperiali. Finti centurioni si vedono all’uscita del Foro romano, presso la basilica di Massenzio. Ancora a largo Ricci, al Foro di Traiano, presso la Colonna Traianea, a piazza Venezia ai piedi del Vittoriano. Non solo. L’ultima legione dei figuranti arriva ormai a piazza Quadrata, al Pantheon, a Fontana di Trevi.C’è chi presidia piazza di Spagna. E chi si spinge fino a Castel Sant’Angelo. A questo punto la speranza è che all’alba del Giubileo, i milioni di pellegrini che arriveranno a Roma non facciano la gioia di questi ultimi scampoli di Marc’Antonio.

Share this article
TAGS