Roma Curva Sud barriere addio? Questo potrebbe essere il destino delle protezioni installate su richiesta del Prefetto della Capitale Franco Gabrielli che ha confermato come la questione dell’Olimpico stia arrivando a conclusione grazie anche all’interessamento della società giallorossa: «C’è un accordo con la Roma per risolvere la questione dello stadio».
Roma Curva Sud barriere, il giorno potrebbe essere domani, quando si terrà in Prefettura un incontro tra Gabrielli, Lazio, Roma e Coni. L’obiettivo è quello di far tornare i tifosi nel loro settore. Per questo l’incontro è stato richiesto dal Presidente Pallotta e sollecitato dai dirigenti. Serve un punto d’incontro ma a quanto pare ci siamo. Tuttavia gli interessati, e in particolar modo il Prefetto Gabrielli, non vuole sentire parlare di marcia indietro.
Così il Prefetto, a proposito della Roma Curva Sud barriere, ripreso dalla Gazzetta dello Sport: «C’è un percorso che è stato sollecitato dalle due società, in particolar modo dalla Roma, ed è stato siglato una sorta di accordo per trovare un percorso che concili gli interessi di tutti. Leggevo, ed è una cosa che mi fa molto sorridere, che è Gabrielli che non vuol sentire parlare di queste cose ma lo dico per l’ennesima volta, perché mi sono stancato di fare il San Sebastiano su questa vicenda: la divisione delle curve non è un’idea di Gabrielli, è un’indicazione del Ministero dell’Interno e di una specifica task force dell’aprile 2014, è una richiesta del questore, esaminata dal comitato per l’ordine e la sicurezza e siccome io sono uno che si assume le responsabilità, me ne sono fatto carico insieme ad altri».
«Poi dire che il tema delle divisioni sia esclusivo di Gabrielli -continua il Prefetto sul tema della Roma Curva Sud barriere- è molto scorretto come il discorso sui Daspo incrementati su indicazione mie, le sanzioni per il cambio di posto: sono tutte ‘fregnacce’, perché sono cose che non competono a me. La mia preoccupazione era una sola: che in una curva da 8mila posti entrassero 12mila persone, fine».