Roma, sindacati contro il comandante della Polizia Municipale

24/11/2014 di Redazione

Ancora braccio di ferro tra i vigili della Polizia Municipale e il loro comandante Raffaele Clemente. Questa volta con una raccolta di firme per «dimostrare il forte dissenso nei confronti dell’attuale comandante, palesemente dimostrato in due assemblee sindacali di Cgil, Cisl e Uil». L’iniziativa, già in corso, è stata presentata dall’Arvu, “l’associazione di categoria più rappresentativa della polizia locale di Roma Capitale” per denunciare «il malcontento derivante dalla continua vessazione e dequalificazione dei vigili, demotivati nel compiere il proprio dovere». La petizione sarà inviata al Presidente della Repubblica, al ministro dell’Interno, al questore, al prefetto e al sindaco «con richiesta di provvedere in merito».

LA ROTAZIONE DEGLI INCARICHI – Ma è stato proprio il sindaco Ignazio Marino a chiedere la rotazione degli incarichi per i funzionari dopo cinque anni di permanenza e dopo sette per gli agenti. Non una punizione o una dequalificazione dei vigili, ma più semplicemente un modo per evitare episodi di corruzione. La ratio alla base del provvedimento è molto semplice: creare discontinuità tra territorio e vigili per proteggere gli agenti di polizia da eventuali critiche e scongiurare episodi di corruzione. «Non siamo corrotti, abbiamo le mani pulite» gridano i vigili nelle manifestazioni di protesta ed è proprio per questo che non dovrebbero essere preoccupati del provvedimento.

“FORTI DUBBI” – Ma all’Arvu le perplessità sono ancora molte «In merito alla rotazione del personale per evitare di episodi di corruzione – scrive Marco Ricci, IPL dell’VIII Tintoretto – nutriamo forti dubbi sulla corretta applicazione della legge anticorruzione». Nella nota pubblicata sul sito si fa riferimento alla legge anticorruzione: la rotazione sarebbe applicabile solo al personale dirigente e non ai funzionari. Ricci pone poi una serie di domande «dall’entrata in vigore di questa legge, quanti casi di corruzione perpetrata da dipendenti con sentenza passata in giudicato ci sono stati? E quante volte il responsabile della prevenzione della corruzione nominato dal sindaco è stato sanzionato con decurtazione della retribuzione di risultato fino all’80%? Quante volte gli è stato contestato il danno erariale? Quante volte gli è stata sospesa la retribuzione da uno a sei mesi?»

(Foto Daniele Leone / LaPresse)

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