A Roma hanno assediato un centro d’accoglienza (e accoltellato un migrante)

Ieri notte alcuni cittadini hanno assaltato una struttura d’accoglienza in via del Frantoio, in zona Tiburtino Terzo alla periferia di Roma. Tutto sarebbe nato da uno scontro tra un migrante e alcuni ragazzini del quartiere. In tarda serata alcuni residenti della zona avrebbero cercato di varcare i cancelli dell’edificio. Nel parapiglia il migrante, eritreo, è stato ferito con un’arma da taglio alla schiena. Si trova ricoverato in ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita.

LEGGI ANCHE > SIAMO TUTTI CHRISTIAN RAIMO. QUELLO CHE NESSUNO AVEVA MAI OSATO FINORA ALLA TRASMISSIONE «DALLA VOSTRA PARTE» | VIDEO

LA STORIA DELL’ASSALTO AL CENTRO DELLA CROCE ROSSA E LA BUFALA DELLA DONNA RAPITA

Tutto è iniziato alle 22 di ieri sera, in via Trivento, quando il 41enne, eritreo, avrebbe avuto un diverbio con un gruppo di ragazzini della zona. Lite in cui sarebbero stati lanciati alcuni sassi. Intorno alla mezzanotte alcuni genitori sono entrati nel centro per dei chiarimenti e, capeggiati da una mamma, è scattato l’allarme.
E qui ci sono due versioni differenti dei fatti. C’è chi parla di reale assalto dei cittadini alla struttura e chi parla di cittadini arrivati in rinforzo alla donna, tenuta in ostaggio dai migranti in questione. Questo perché – secondo i residenti coinvolti – gli ospiti della struttura sarebbero usciti con coltelli e bastoni. Quello che di certo c’è è che davanti alla tensione sono arrivati sul posto i militari della stazione di Santa Maria del Soccorso, della Compagnia di Montesacro, il Nucleo radiomobile dei carabinieri e auto della polizia. Il cittadino eritreo, individuato fuori dal centro, presentava infatti una ferita da arma da taglio al braccio. Accoltellato e soccorso, è stato portato all’ospedale Pertini dove si trova ricoverato. E qui viene il bello: il migrante in questione non è nemmeno ospite della struttura della Croce Rossa.
Non è più ospite del Presidio Umanitario dalla fine di luglio scorso ma è attualmente inserito nel programma di relocation ospite del CAS Staderini. «Noi siamo disponibili a prendere tutti i provvedimenti necessari – spiegano dalla Croce Rossa – qualora si accertassero fatti diversi, ma al momento possiamo confermare che dal Presidio non è partita alcuna forma di aggressione. Siamo disponibili come sempre nei confronti della popolazione residente e auspichiamo che lo siano anche le Istituzioni del territorio. Da subito ieri sera ci siamo messi in contatto con le Forze dell’Ordine e attendiamo la conclusione delle indagini». Intanto il pm ha aperto un fascicolo per tentato omicidio.

Ecco qui un esempio della news girata sui social (e finita sui giornali) ieri notte:

CASAPOUND E LA STORIA DELLA DONNA RAPITA

La situazione in zona non è certo facile. Ieri sera, durante l’assedio, è stata diffusa la notizia falsa di una donna rapita dai migranti in questione. Casapound ha preso subito le parti dei cittadini in rivolta. Mauro Antonini, loro rappresentante, ha parlato di bomba sociale. Dando voce però alle voci di quartiere del rapimento, del tutto infondate. «Pare che una donna sia stata rapita dagli immigrati clandestini, ospiti del centro gestito dalla Croce Rossa, in seguito ad un diverbio – ha commentato su Roma Today  – È dovuta intervenire la celere per sedare gli animi ed evitare un assalto alla struttura. Avevamo avvertito le istituzioni e le autorità che quel centro andava chiuso: sono ospitati più di quanti la struttura ne possa contenere, non sono rifugiati politici, bivaccano per strada dal mattino a notte fonda, degradando la parte della struttura adiacente alla scuola elementare del quartiere». «È evidente che in un quartiere periferico e abbandonato al suo destino dalle istituzioni, le presenze allogene creino malcontento tra i residenti. Solo chi specula sul business dell’accoglienza come associazioni e movimenti della sinistra romana poteva accusarci di razzismo e raccontare la favola della pacifica convivenza – ha continuato Antonini – Alle favole noi preferiamo la realtà e la concretezza: gli abitanti di Tiburtino III vengono prima di chiunque altro. Mi recherò sul posto per accertarmi di quanto è accaduto stanotte». In realtà chi si è scontrato con i migranti sostiene che la donna sia stata trattenuta dagli ospiti del centro in attesa delle volanti della polizia.

VIA DEL FRANTOIO E UNA RIVOLTA POLITICIZZATA?

Ma sono tutti impazziti all’improvviso? Non proprio. Casapound aveva manifestato qualche giorno fa in via del Frantoio, chiedendone la chiusura. Nello stesso quartiere e nella stessa giornata si è tenuta una festa di quartiere organizzata dalla Rete popolare Tiburtina, con Anpi e Rifondazione comunista, in via della Vanga, per l’inclusione sociale e l’antirazzismo. Due sit-in, distanti meno di un chilometro, che hanno impegnato la polizia per tutta la giornata del 30 agosto.

(in copertina Le forze dell’ordine presidiano il centro di accoglienza di via del Frantoio, in zona Tiburtino Terzo, Roma, 30 agosto 2017. ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article