Ruby, Berlusconi punta all’assoluzione piena
02/01/2014 di Redazione

Silvio Berlusconi, tramite i suoi difensori, ha depositato oggi a Milano il ricorso in appello contro la sentenza con cui è stato condannato dal Tribunale a 7 anni di carcere per il caso Ruby. Nel ricorso si chiede l’assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile con la formula “perché il fatto non sussiste”
LA CRONISTORIA DEL PROCESSO – Dal primo articolo sull’inchiesta, liquidato dai pm come “pettegolezzo”, nell’ottobre del 2010, alla condanna di Silvio Berlusconi a sette anni per concussione e prostituzione minorile. Fino alla richiesta dei difensori di Silvio Berlusconi che oggi hanno depositato il ricorso in appello contro la sentenza di primo grado nel processo Ruby che, tra l’altro, condanna l’ex premier all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Con la richiesta dei legali di Berlusconi, si riapre dunque un capitolo della vicenda giornalistico-giudiziaria sul caso Ruby, iniziata poco più di tre anni fa.
PROCESSO RUBY, LA STORIA – Ecco una cronologia: – 26 ottobre 2010: Il ‘Fatto Quotidiano’ pubblica la notizia che Silvio Berlusconi è coinvolto in un’inchiesta con al centro una minorenne marocchina. Secca la smentita del capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati: “Non ci occupiamo di pettegolezzi”. – 14 gennaio 2011: Berlusconi riceve un invito a comparire firmato dai pm di Milano nel quale risulta indagato per concussione e prostituzione minorile. Secondo la Procura, ha compiuto “atti sessuali” con Ruby, quando era minorenne, tra il febbraio e il maggio 2010 “in cambio di denaro e altre utilita'” (prostituzione minorile) e ha telefonato la notte tra il 27 e il 28 maggio dello stesso anno in Questura per far affidare la giovane a Nicole Minetti (concussione). Dal documento emerge che i pm chiederanno il giudizio immediato per il premier e che la sua iscrizione nel registro degli indagati risale al 21 dicembre 2010. I legali del leader del Pdl parlano di “gravissima intromissione nella vita privata del Presidente del Consiglio”
IN PARLAMENTO – 17 gennaio 2011: arriva alla Camera la richiesta di autorizzazione da parte della Procura a perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Berlusconi e l’uomo dal quale partivano i bonifici per alcune ospiti delle serate a villa San Martino. Negli allegati di 500 pagine, i pm ricostruiscono il ‘sistema Arcore’, in cui Lele Mora ed Emilio Fede avrebbero reclutato le ragazze da portare a Berlusconi. Giovani donne che poi si sarebbero prostituite col premier nella sua residenza in Brianza in cambio di denaro e regali. Tra di loro la minorenne Ruby. – 21 gennaio 2011: i legali di Berlusconi fanno sapere che il loro assistito, convocato per questa data dai pm, non si presentera’, ritenendo che la competenza per il reato di concussione sia del Tribunale dei Ministri e non della Procura di Milano. – 24 gennaio 2011: gli avvocati di Berlusconi presentano in Procura le indagini difensive. Ci sono anche le testimonianze di alcune ragazze che negano di avere visto scene ose’ ad Arcore. – 15 febbraio 2011: il gip Cristina Di Censo rinvia a giudizio Berlusconi, ritenendo che c’e’ l'”evidenza della prova”, e individua come parti offese Ruby e il Ministero dell’Interno. – 6 aprile 2011: comincia il processo. I legali di Ruby annunciano che non si costituira’ parte civile perche’ ritiene di non avere subito danni. Neppure la Procura cita la ragazza nella lista dei testimoni.
SILVIO PARLA – Berlusconi rende dichiarazioni spontanee in aula. Nega di aver mai fatto sesso con Ruby e che ad Arcore si siano viste “scene sessuali”, spiega di avere scoperto che lei era minorenne e non era parente di Mubarak solo dopo la notte del 27 maggio, quando Ruby venne fermata e portata in Questura. Di qui l’interessamento con la Polizia “per evitare un incidente diplomatico”. “Mi limitai a dare e chiedere informazioni”, e’ la difesa del leader del Pdl. – 14 febbraio 2012: La Consulta respinge il conflitto di attribuzioni sollevato dalla Camere contro i magistrati milanesi per la competenza ministeriale della vicenda. – 4 marzo 2013: comincia la requisitoria del pm Antonio Sangermano che parla di “univoci elementi di prova contro Berlusconi” e di un “collaudato sistema prostitutivo ad Arcore” per il “divertimento” dell’imputato. – 8 marzo 2013: dovrebbe concludersi la requisitoria con l’intervento della Boccassini, ma il processo viene sospeso perche’ Berlusconi e’ ricoverato a causa di un’infiammazione agli occhi al San Raffaele. – 11 marzo: ‘marcia’ di parlamentari e dirigenti del Pdl davanti al tribunale di Milano a sostegno del leader del partito – 25 marzo 2013: nuovo stop al processo per lasciare alla Cassazione il tempo di decidere sull’istanza di trasferimento per legittimo sospetto da Milano a Brescia presentata dagli avvocati Ghedini e Longo. – 13 maggio 2013: Boccassini termina la requisitoria chiedendo sei anni di carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Berlusconi. – 3 giugno 2013: e’ il giorno delle arringhe. Longo e Ghedini definiscono “stratosferica” la richiesta di pena e accusano i pm di avere fatto una “ricostruzione sociologica e morale della vita del Cavaliere”. Chiedono l’assoluzione o una dichiarazione d’incompetenza territoriale e funzionale da parte del Tribunale di Milano. (ANSA/Agi)
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