Terremotati in strada in diversi comuni del Centro Italia e a Roma per chiedere alle istituzioni di mantenere le promesse per la ricostruzione dopo le scosse degli ultimi mesi. A Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, manifestanti hanno bloccato la strada statale ‘Salaria’. «La ri-scossa dei terremotati», è il titolo della manifestazione, in contemporanea con un’altra manifestazione in programma a Roma e in vari luoghi colpiti dal sisma. A Trisungo, sotto le rovine di Arquata, ci sono radunate alcune centinaia di persone. Oltre ai terremotati del luogo presenti anche quelli di Acquasanta Terme e delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo.
«Rispettate il nostro dolore e le nostre promesse», «Non molliamo», «Arquata vive», «Arquata non muore», sono alcune delle scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo sono giunti anche polizia, carabinieri e polizia municipale.
Al grido de «la ri-scossa dei terremotati» un gruppo di terremotati ha cominciato una manifestazione anche a Torrita, una delle frazioni di Amatrice, in provincia di Rieti. Il gruppo ha bloccato la salaria all’altezza della frazione.
Intanto alcuni membri di alcuni comitati delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto (tra cui i gruppi ‘La terra trema, noi no’ e ‘Quelli che il terremoto’) questa mattina (minuti di trombette, fischietti e striscioni) si sono radunati a Roma in piazza Montecitorio per far sentire la propria voce chiedere un rapido intervento da parte di governo e istituzioni. «Vogliamo una risposta entro una settimana da parte del governo e dei capi dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, altrimenti non ci spostiamo più dalla Salaria e bloccheremo il Paese», hanno gridato. «Sono passati sette mesi di parole – si è poi sfogata davanti alle telecamere di SkyTg24 Francesca Mileto, tra i coordinatori dell’iniziativa che si sta svolgendo in contemporanea in altre dieci comuni del cratere – e c’è ancora gente che dice ‘bravi’, ma che cosa hanno fatto? Non hanno fatto niente. Nemmeno rispetto per i morti. Non c’è bisogno che vi mandiamo un invito. Avete rotto le p… dovete stare in mezzo al popolo».
(Foto di copertina da archivio Ansa)