Salvini: «Io provocatore? Sfido i protettori armati del governo»

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Il leader leghista attacca il premier e i contestatori in un'intervista al Corriere della Sera, dopo i disordini ai suoi comizi: «Fanno il gioco del presidente del Consiglio»

Ogni suo comizio, dal Nord al Sud dell’Italia, scatena contestazioni e disordini, con tanto di scontri tra forze dell’ordine e militanti dei centri sociali. Renzi e Fiano (Pd) hanno condannato le aggressioni e le violenze, ma Matteo Salvini ha rilanciato attaccando il premier: «Sfido i protettori armati del governo. Così fanno il gioco del presidente del Consiglio, non consentendo di parlare dei problemi», ha attaccato, intervistato dal Corriere della Sera.



Matteo Salvini (Archivio Ansa)

SALVINI: «IO PROVOCATORE? SFIDO I PROTETTORI ARMATI DEL GOVERNO»

«Ho le idee chiare e non vedo l’ora di metterle in pratica, una volta al governo. Però mi creda: prima di quel giorno vorrei non essere costretto a schivare sassi, ortaggi, uova e bombe carta», ha continuato sul “Corsera”, bollando i contestatori come «disadattati organizzati e protetti dalla sinistra». Con una stoccata diretta a Renzi: «La solidarietà del premier? Grazie, ma mi piacerebbe che lui facesse qualcosa. Cominci a chiudere tre o quattro centri sociali. La solidarietà la sentirei meglio».

Il leader del Carroccio rifiuta l’etichetta dell'”arruffapopolo“, eppure le provocazioni del leghista non mancano: «Se è giusto chiamare “zecche rosse” gli avversari? E come bisogna chiamare certi parassiti della società, figli di papà che non avendo niente da fare lanciano bombe carte nelle piazze con madri e passeggini». E l’aver evocato le ruspe contro i campi rom



«Con quattro milioni di italiani in difficoltà non possiamo permetterci di pagare le bollette di immigrati e rom. I campi rom abusivi andrebbero spianati per trasformarli in spazi utili a tutti», si è difeso.

SALVINI E IL NODO PENSIONI –

Per poi attaccare, in un’altra intervista ad Agorà sui Rai3, anche sul nodo pensioni e sui rimborsi parziali decisi dal governo dopo la sentenza della Consulta che bocciato il blocco delle indicizzazioni: «Come fa un presidente del Consiglio serio a dire che i pensionati non ci perderanno neanche un centesimo di euro quando la Corte Costituzionale ha stabilito che hanno perso 12 miliardi di euro, quindi almeno 3.000 euro a testa? Renzi farebbe meglio a stare zitto, farebbe una migliore figura»