Matteo Salvini e i test prevaccinali che (per ora) non servono a nulla
18/09/2017 di Stefania Carboni
Secondo Matteo Salvini «un Paese civile non mette in vena a bambini di pochi mesi dieci vaccini senza test preventivi gratuiti». Peccato però che il leader della Lega Nord chieda una cosa che non è accreditata da tutta la comunità scientifica. Non esistono test preventivi che possano garantire l’efficacia o meno di un vaccino.
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MATTEO SALVINI E I TEST PREVENTIVI GRATUITI
Ne avevamo già parlato quando il Codacons chiese di procedere ad adeguate indagini pre-vaccinali. Spesso i free vax hanno parlato di screening genetici. Finora però i vari tentativi effettuati per dare una spiegazione genetica agli effetti dei vaccini non hanno portato al risultato sperato. Nel 2008 i CDC (Centers of Disease Control and Prevention – Centri di Prevenzione e Controllo delle Malattie) statunitensi, che monitorano la sicurezza dei vaccini oltreoceano, hanno sostenuto diversi studi. Studi che però non hanno portato né a una correlazione benefica tra genetica e vaccino e nemmeno a un rischio di comparsa di effetto avverso. In Italia l’Istituto Superiore della Sanità ha precisato come non esista nessun test «in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini». E perfino Roberto Gava, molto sostenuto dalla popolazione free vax, ha messo in dubbio la loro efficacia. Anche se la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 258 del 20-23 giugno 1994, ha stabilito l’importanza di “esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione” finora non vi è alcun obbligo in merito.
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Secondo il leader della Lega Nord, che ha vaccinato i suoi figli, la legge sull’obbligo vaccinale è un «regalo miliardario alle multinazionali del farmaco». Una furbata? Tre italiani su dieci sono contrari ai vaccini obbligatori previsti dal decreto Lorenzin. E tra le motivazioni addotte ci sono gli «interessi delle case farmaceutiche». Guarda caso.
(in copertina foto ANSA PAOLO MAGNI)