Insegnare un mese e ricevere dallo Stato un euro. Questa è la storia di un’insegnante precaria di una scuola primaria a poca distanza da Pavia che si è vista accreditare dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tale somma dopo un novembre privo di introiti. La storia è raccontata dalla Provincia Pavese.
La donna ha scelto l’anonimato ma questo non lenisce la sua rabbia:
«Adesso contatterò i sindacati perché mi sento presa in giro. Insegno in una scuola primaria appena fuori Pavia e mediamente prendo uno stipendio di poco superiore ai mille euro al mese. Due anni fa c’erano stati un po’ di problemi tra Natale e Capodanno, ma non di questo genere. Quest’anno, oltre a non avermi pagato lo stipendio di novembre per tempo, il 4 gennaio ho scoperto che da Roma mi hanno accreditato un euro sul conto. Ora che le festività di fine anno sono terminate, mi rivolgerò immediatamente alla Cisl»
Il caso dell’insegnante di Pavia non è certo solo. A Savona altri insegnanti si sono visti accreditare la stessa cifra. E il bello è che non si tratta di un unicum visto che è accaduto anche a Savona. Probabilmente è successo che a Roma non abbiano abbastanza soldi per pagare i supplenti. A Roma ritengono, continua La Provincia Pavese
che il recente potenziamento dell’organico della scuola avrebbe ridotto la necessità di ricorrere a supplenze e non hanno finanziato a sufficienza il capitolo di spesa per pagare i precari. Il problema è che gli insegnanti di nuova assunzione sono stati assegnati alle rispettive sedi solo nel mese di dicembre. E questo spiega perchè molti precari abbiano lavorato per settimane senza ricevere soldi. O, peggio, ricevendo un solo euro. Secondo le organizzazioni sindacali che si occupano di scuola, sono tra i 25mila e i 30mila in tutta Italia, gli insegnanti senza
stipendio dallo scorso mese di settembre. Alcuni devono ancora ricevere l’indennità di disoccupazione e sono senza un reddito da giugno. Mentre i colleghi di ruolo pensano a spendere il bonus di 500 euro per l’aggiornamento professionale, loro faticano a mettere insieme il pranzo con la cena.