Sesso e gossip su Instagram, lo sfogo di una madre: «Mia figlia a 13 anni rovinata dalle bugie»

05/09/2017 di Redazione

Formalmente non è stata ancora presentata una denuncia da parte delle vittime. Ma Polizia e Carabinieri hanno già cominciato ad indagare sulla vicenda dei profili Instagram che pubblicano pettegolezzi e volgarità su adolescenti dell’hinterland napoletano. Ne parla ancora Il Mattino di Napoli in un articolo a firma di Ferdinando Bocchetti. Gli uomini delle forze dell’ordine si sono messi al lavoro per scoprire la portata del fenomeno. Il caso di cyberbullismo è emerso a Marano di Napoli ma riguarda anche altri comuni della provincia partenopea (da Qualiano a Giugliano) e quartieri del capoluogo (come Vomero e Pianura). Sul social network delle foto sono comparsi profili di utenti di utenti che in forma anonima fanno gossip su adolescenti raccontando delle loro vicende amorose, anche con allusioni a sfondo sessuale. I contenuti vengono pubblicati come ‘Storie’ di Instagram, sono visibili per 24 ore, ma si diffondono a grande velocità. Alla gogna sul web partecipa anche chi pubblica commenti ai post. I gestori dei profili (che talvolta vengono chiusi dopo poche ore e poi riaperti con altro nome) chiedono agli altri utenti di diffondere informazioni sui loro coetanei. Così aumentano le bugie e il fango. Ad essere coinvolti sono anche studenti di scuole medie.

 

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SESSO E GOSSIP SU INSTAGRAM, LA TESTIMONIANZA DELLA MAMMA DI UNA TREDICENNE

Luisa, mamma di una 13enne che tra pochi giorni comincerà il liceo, è uscita allo scoperto e al Mattino ha dichiarato: «Sono disgustata, letteralmente schifata per quello che hanno fatto a mia figlia, il cui nome è finito in una delle tante ‘Storie’ Instagram pubblicate in questi giorni». E ancora: «Su sul suo conto sono state raccontate falsità di ogni genere, in riferimento ad un presunto rapporto sessuale che avrebbe avuto con un ragazzo più grande di lei. Mia figlia è sconvolta, ha chiesto informazioni ad alcuni coetanei per risalire agli autori dei post. Per fortuna la ‘Storia’ è rimasta in rete per sole 24 ore». Ora i genitori della 13enne sono intenzionati a sporgere denuncia e parlare dell’accaduto alla preside. «Siamo preoccupati – è la loro testimonianza al Mattino – che con l’inizio dell’anno scolastico questo fenomeno possa degenerare ulteriormente. A quest’età i ragazzi sono molto fragili, poiché ancora alla scoperta di loro stessi. Per questo la loro privacy deve essere tutelata».

(Foto Dpa da archivio Ansa)

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